Che a Ermal Meta il Festival di Sanremo sia molto caro, è risaputo; lo stesso cantautore italo-albanese, noto per la sua sincerità che poco tollera barriere di contenimento, a differenza di altri colleghi che, un po’ per formazione, un po’ per intellettualismo in saldi parlano della kermesse ligure come si trattasse di un oltraggio alla loro purezza etica, non ne ha mai fatto mistero, ripetendo anzi più d’una volta che quello dell’Ariston è un palcoscenico che intimorisce per la sua storia e esalta le proposte di bellezza in musica, illuminandole con un riflettore di popolarità e risonanza senza pari nel nostro Paese.
Perciò, Ermal ha accolto con gioia l’invito a calcare anche nel 2021 quelle assi lucide di ricordi, voci e visi impressi a fuoco nella memoria come un retropensiero che si fa tatuaggio emotivo. Questa volta concorrerà con il brano Un milione di cose da dirti:
Per l’occasione, abbiamo deciso dunque di ricordare ai lettori quali sono state le partecipazioni di Ermal Meta al Festival, tanto in veste di concorrente quanto in quello di autore, premettendo per amor di verità che il sito RAI non rende disponibili i video completi delle performance e che, pertanto, abbiamo deciso di superare questa limitazione utilizzando, quando possibile, clip autorizzate di esibizioni live dei pezzi in oggetto.
Con gli Ameba4
Rido… forse mi sbaglio (2006)
Nel 2006 Ermal Meta esordisce sul palco dell’Ariston come chitarrista e voce a supporto del solista Fabio Properzi nel gruppo pugliese Ameba4, che nello stesso anno pubblica il suo primo album omonimo. Non esistendo alcuna registrazione dal vivo del pezzo in gara, settimo nella classifica finale (a vincere fu la meteora Riccardo Maffoni, mentre a Cristicchi, anch’egli per la prima volta a Sanremo, toccò il secondo gradino del podio), vi proponiamo un fan video. E aggiungiamo come curiosità che, al tempo, Meta si esibì con la testa completamente rasata: il prezzo da pagare per una scommessa persa.
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Con La Fame di Camilla
Buio e luce (2010)
La Fame di Camilla nasce a Bari nel 2007 e questa volta Meta ne è il frontman; con lui, Lele Diana (batteria), Dino Rubini (ancora attuale bassista di Meta) e Giovanni Colatorti (chitarre). La band pubblica il suo primo, omonimo album nel 2009 su etichetta Universal Music/EMI Music Publishing, aggiundicandosi il Premio MEI come Rivelazione Indie Pop dell’anno, e al Festival di Sanremo 2010 propone, nella sezione Nuova Generazione, Buio e luce: il pezzo viene eliminato nella terza serata e inserito nel secondo album in studio, dall’identico nome, in vendita dal 19 febbraio. Tantissime le date live in giro per l’Italia: in occasione dell’Heineken Jammin’ Festival, il gruppo ha anche l’onore di salire sullo stesso palco di mostri sacri quali gli Aerosmith e The Cranberries. Il terzo e ultimo album, L’attesa, vede la luce il 31 gennaio 2012: registrato presso gli studi dei Negrita ad Arezzo, è proprio con questi ultimi e con i Subsonica che La Fame partecipa all’HitWeek 2012, arrivando persino in Cina. Il gruppo ufficializza lo scioglimento il 29 marzo 2013.
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Odio le favole (2016)
Dopo diversi anni durante i quali si è dedicato a scrivere per diversi suoi colleghi, tra i quali Marco Mengoni ed Emma Marrone, Ermal Meta decide di intraprendere la carriera di interprete e lo fa con questo brano, che viene selezionato tra gli otto che concorrono alla vittoria nella Sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2016. Odio le favole si classifica terza — a vincere è Francesco Gabbani, anch’egli esordiente, con Amen — e viene inserita nel primo album in studio, Umano, pubblicato il 12 febbraio su etichetta Mescal Music. Una curiosità: quell’anno in gara tra i Giovani c’erano anche Irama e Mahmood.
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Vietato morire (2017)
L’anno successivo, Ermal torna a Sanremo per la prima volta tra i Big. Vietato morire, canzone autobiografica che Ermal descrive come un inno alla disobbedienza contro tutto ciò che minaccia il nostro equilibrio e il nostro benessere, porta a casa il Premio della Critica e si classifica terza, ancora una volta alle spalle di Francesco Gabbani, vincitore con Occidentali’s karma, e Fiorella Mannoia, medaglia d’argento con Che sia benedetta. Il brano dà il titolo al secondo album, certificato platino, pubblicato il 10 febbraio e venduto insieme a Umano, scelta che Meta spiega con la volontà di dare all’ascoltatore che si approccia per la prima volta alla sua musica dopo la kermesse ligure un’idea completa del suo universo creativo. Il 10 novembre viene pubblicata una edizione deluxe di Vietato morire, contenente un terzo cd con alcune versioni live e un libretto fotografico con le immagini più belle del lungo tour estivo, che in occasione della HitWeek 2017 tocca nove città europee nonché Toronto e Miami.
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Amara terra mia
(2017, vincitrice serata delle cover)
Per la serata sanremese dedicata alle cover, Ermal sceglie di rischiare e lo fa con un brano di Domenico Modugno che ama in maniera particolare, aggiungendo un ulteriore elemento di difficoltà: la seconda strofa, infatti, viene eseguita in falsetto, a ricordare una struggente voce femminile, mentre il finale viene aggiunto da Meta stesso. L’interpretazione colpisce profondamente non solo pubblico e giuria, che gli assegnano il trofeo, ma anche la vedova di Modugno, Franca, che gli telefona subito dopo la sua esibizione per complimentarsi, affermando che l’indimenticabile Mimmo avrebbe molto apprezzato la sua rilettura: per il giovane cantautore, una emozione potentissima.
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Con Fabrizio Moro
Non mi avete fatto niente (2018)
La storia di questo brano è troppo recente e troppo luminosa perché serva tratteggiarla, ma lo faremo ugualmente per amor di cronaca: nata come riflessione di due attenti e sensibili autori sul clima di terrore generato dagli attentati di matrice islamista, Non mi avete fatto niente arriva sul palco dell’Ariston nonostante questo approdo non fosse nei piani iniziali di Meta e Moro, e la cavalcata è tutt’altro che priva di ostacoli… ma questi, alla prova dei fatti, si rivelano sterili e infondati complottismi da bar, mentre la storia degli artisti, la loro sincerità nell’infondere vita a strofe di rabbia, dolore, resilienza e orgoglio e il duetto con Simone Cristicchi che legge con inconfondibile intensità la lettera di Antoine Leiris, vedovo di una delle vittime della strage del Bataclan a Parigi, creano intorno a Ermal e Fabrizio una potentissima corrente d’affetto e stima che rende la corsa di Non mi avete fatto niente verso la conquista della vittoria irrefrenabile. La medaglia d’oro a Sanremo, però, non è che il primo di una serie di traguardi raggiunti da Non mi avete fatto niente in questo anno, tra i quali la certificazione platino, la quinta posizione all’Eurovision Song Contest 2018, 28 milioni di visualizzazioni su YouTube per il video ufficiale (diretto da Michele Placido) e l’ingresso nell’airplay radiofonico di numerosi paesi europei. Il pezzo viene poi inserito sia nel terzo album d’inediti di Meta, Non abbiamo armi, che nella seconda raccolta ufficiale di Moro, Parole, rumori e anni, entrambi in vendita dal 9 febbraio 2018. Ricordiamo che tutti i diritti d’autore generati da Non mi avete fatto niente sono stati ceduti alla ONG Emergency fondata da Gino Strada: l’ufficializzazione di questo gesto nobile è avvenuta nel corso del raduno nazionale di Emergency a Trento l’8 settembre del 2018 (qui il nostro racconto della serata).
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In duetto con Simone Cristicchi
Abbi cura di me (2019)
Una struggente armonia di sottrazioni vocali che camminano un passo indietro rispetto al crescendo delle immagini dipinte dal testo, fino all’esplosione del cuore di questa preghiera senza connotazioni religiose ma pregna di fede nella vita, nella natura, nell’amore, nella straordinarietà del quotidiano. Simone e Ermal, sensibilità sorelle e penne intinte in inchiostri dalla medesima tonalità d’anima, sospendono l’atmosfera dell’Ariston colorandola di un misticismo laico che commuove e spinge istintivamente ad alzare gli occhi al cielo, per poi riportarli immediatamente sulla Terra, certi di trovare tra i suoi pieni e i suoi vuoti tutta la bellezza dell’esserci. Cristicchi, che si classifica quinto in questa edizione vinta da Mahmood con Soldi, inserisce poi Abbi cura di me nell’omonimo album, prima raccolta dei brani più significativi della sua carriera cantautorale, pubblicato l’8 febbraio dello stesso anno.
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LE PARTECIPAZIONI COME AUTORE
Annalisa
Non so ballare (2013)
Presentata al Festival di Sanremo 2013 insieme al brano Scintille (tutti i concorrenti propongono due pezzi), quest’ultima viene preferita a Non so ballare nella votazione combinata giuria-televoto. Successivamente, è inserita come nona traccia nell’omonimo album della giovane cantautrice genovese, il terzo in studio, pubblicato su etichetta Warner Music Italy il 14 febbraio dello stesso anno.
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Chiara Galiazzo
Straordinario (2015)
Scritto da Ermal Meta con Gianni Pollex, si classifica al quinto posto al Festival di Sanremo 2015 e viene inserita nell’album Un giorno di sole straordinario, riedizione post-kermesse del secondo album in studio di Chiara, Un giorno di sole, pubblicato il 12 febbraio. Il singolo è certificato platino e ancora oggi viene proposto da Meta durante i suoi concerti nella versione originale, ritmicamente differente rispetto a quella affidata alla voce di Chiara.
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