Il New York Times si chiede: “I Måneskin riusciranno a conquistare il mondo?”

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A meno di un mese dal trionfo storico dell’Eurovision, l’ascesa dei Måneskin non accenna a placarsi. La rock band romana ha scalato le classifiche internazionali, messo in fila un record dopo l’altro, e attirato le attenzioni della stampa estera. Il New York Times dedica un lungo articolo al gruppo italiano, chiedendosi – sin dal titolo – se riuscirà a centrare il raro obiettivo di successo a lungo termine.

Il pezzo sul quotidiano statunitense  – a firma di Elisabetta Povoledo – si lancia in un’approfondita disamina della band, partendo dagli esordi per le strade della capitale, passando poi per la vittoria sfiorata in quel di XFactor (2017), fino al recente trionfo a Sanremo e in quel di Rotterdam.

Quando il gruppo rock dei Måneskin ha vinto l’Eurovision Song Contest di quest’anno, era poco conosciuto fuori dall’Italia – si legge nell’articolo – Poi la competizione ha catapultato la band di fronte a 180 milioni di spettatori e ha lanciato la canzone vincitrice, Zitti e Buoni, nella top ten globale di Spotify, prima volta per una band italiana.

A partire da mercoledì, la canzone è stata trasmessa in streaming su Spotify più di 100 milioni di volte. Con quasi 18 milioni di ascoltatori nell’ultimo mese, i Måneskin hanno ottenuto risultati migliori sul servizio di streaming nello stesso periodo di Foo Fighters o Kings of Leon. Post Eurovision – prosegue l’articolo – generalmente i riflettori si spengono, tuttavia i membri dei Måneskin sperano di sfruttare la loro fama e interesse internazionale appena conquistato per diventare una rara storia di successo dell’Eurovision a lungo termine”.

L’articolo sottolinea come la polemica post vittoria, sul presunto uso di droga del frontman (prontamente smentita), abbia incrementato la notorietà della band a livello internazionale. Oltre a ripercorrere l’escalation di Damiano, Vic, Ethan e Thomas, nel pezzo c’è spazio per menzionare i fan club della band. Quello ufficiale, fondato poche settimane dopo l’audizione ad XFactor da Anna Curia, e – tra gli altri – le Mammeskin, con mamme/fan over 30.

L’articolo cita anche la separazione dalla storica manager, Marta Donà, lanciando come possibile successore Simon Cowell, la mente dietro XFactor. A tal proposito, i rumors degli ultimi giorni sul nuovo management giocano proprio in casa XFactor, individuando in Fabrizio Ferraguzzo (già produttore del gruppo e direttore musicale del talent italiano) il nuovo manager.

Per leggere l’articolo del New York Times, clicca qui.

3 COMMENTI

  1. I ragazzi sono talentuosi e si divertono con la loro passione…avercene di gente e giovani cosi..alla giornalista che si chiede se reggeranno a lungo termine (considerazione inutile e pretestuosa) cito QUANT E BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE TUTTAVIA CHI VUOL ESSERE LIETO SIA DEL DOMAN NN V E CERTEZZA..
    La giornalista dovrebbe conoscerla se ama ancora L Italia

  2. I think Måneskin want, apart enjoy playing their favourite style of music, they want to send a message that in the ‘American’ world is translated as a “conquest” but in their lingo can be read as “being yourself with respect for the others” … that’s pretty basic but can have a huge effect on everyones’ lives! Go Måneskin ! No “scarlett letters” and prejudice.. The whole world needs that.

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