La nostra storia

La memoria di un padre meraviglioso in un mondo terribile

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La nostra storia
di Fernando Trueba
con Javier Cámara, Nicolas Reyes Cano, Juan Pablo Urrego, Patricia Tamayo, Maria Teresa Barreto

Questa è la storia di una vita esemplare fino ai confini dello stucchevole, come le raccontava una volta Hollywood. Stranissima a vedersi rappresentata di questi tempi. E persino commovente. El Olvido que seremos, L’oblio che saremo, è il titolo originale, anche del libro scritto da Héctor Habad Jr in memoria del padre Hector Habad Gomez: medico, professore, filantropo e genitore inarrivabile che nella Colombia di Medellin, quando non era ancora la nazione dei cartelli della cocaina, si batteva perché i poveri avessero cure mediche, attenzione sociale e acqua pulita in un mondo diviso tra latifondi e controlli militari. Héctor Habad Gomez è il padre buono che tutti avrebbero voluto, morale ma ironico, indifferente al conformismo ma liberale, ateo ma spirituale, e quindi marxista per la destra e conservatore per la sinistra, capace di sacrificare i suoi affetti per il bene comune, di gestire l’educazione del figlio che diventerà scrittore e delle sue sorelle, capace di farsi uccidere per aver osato entrare in poltica a difesa dei più deboli. Sarebbe un santino in un film lungo una vita se non fosse che Trueba ha affidato la figura di Gomez alla faccia stranissima di Javier Càmara, volto almodovariano di La mala educacion, Parla con lei, Amanti passeggeri e poi di Truman e, se lo ricordate, del professore che amava John Lennon in La vita è facile ad occhi chiusi. Guardare lui vale il film.

 

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