Krzysztof Kieslowski, 25 anni senza un grande maestro

Dal 23 luglio al 2 settembre 2021 alla Cineteca Italiana Meet di Milano una preziosa rassegna di tutti i lungometraggi realizzati dal grande regista polacco

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Foto Krzysztof Kieslowski

In collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano

Nato il 27 giugno 19041 a Varsavia, Krzysztof Kieslowski conosce un’infanzia povera e malinconica. Nel 1969 si laurea alla Scuola Superiore di Lodz, all’epoca un’istituzione cinematografica tra le più prestigiose al mondo e dopo un faticoso apprendistato nel documentario e in televisione, inizi la sua carriera dietro la cinepresa, segnalandosi con le sue prime opere, Il cineamatore, Il sottopassaggio, Il personale e Il primo amore, tutti girati negli anni Settanta. Parallelamente l’artista polacco diviene avvocato e soprattutto difensore coraggioso dei diritti civili nel suo paese, in un periodo travagliato da lotte politiche sociali. Nel 1983 il regista in visita al Museo Nazionale di Varsavia, affascinato da un’illustrazione delle tavole dei dieci comandamenti, ha l’ispirazione per la realizzazione del Decalogo, dieci film prodotti per la televisione, uno per ogni comandamento. Una sorta di bibbia laica, un viaggio nella coscienza del mondo contemporaneo, che riscuote straordinari consensi ai festival di Cannes, di Venezia e presso il grande pubblico, confermandolo come un autore europeo di talento. Proseguendo il suo personale discorso morale sull’uomo, firma la trilogia ispirata ai colori della bandiera francese, corrispondenti ai tre principi di libertà, uguaglianza e fraternità: un omaggio anche alla nazione che ormai lo ospita abitualmente dal 1990, anno in cui ha firmato un altro capolavoro, il thriller metafisico La doppia vita di Veronica. Film Blu, Film Bianco e Film Rosso rappresentano il suo testamento spirituale. Il 13 marzo 1996 compare dopo una difficile operazione al cuore a soli cinquantaquattro anni. Il suo tocco elegante, impalpabile e il suo scandagliare l’animo umano con passione, emozione e distacco, non hanno ancora trovato un degno erede. Il ciclo della Cineteca Milano Meet propone anche alcuni titoli meno noti come La Cicatrice, 1976 e Senza fine, 1984.

 

Pierfranco Bianchetti , giornalista pubblicista e socio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani è laureato in Sociologia a Trento. Ex funzionario comunale, responsabile dell’Ufficio Cinema del Comune di Milano, ha diretto n l’attività del Cinema De Amicis fino alla chiusura nel 2001. Ha collaborato a Panoramica – I Film di Venezia a Milano, Locarno a Milano, Il Festival del Cinema Africano; Sguardi altrove; ha scritto sulle pagine lombarde de l’Unità e de Il Giorno, Spettacoli a Milano, Artecultura, Top Video; Film Tv; Diario e diversi altri periodici. Attualmente collabora a Diari di Cineclub, Grey Panthers, il Migliorista, Riquadro.com, pagina facebook Sncci Lombardia. Ha pubblicato nel 2021 per Aiep Editore “L’altra metà del pianeta cinema-100 donne sul grande schermo” e nel 2022 per Haze Auditorium Edizioni “Cinemiracolo a Milano. Cineclub, cinema d’essai e circoli del cinema dalla Liberazione a oggi”.

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