Venezia 78. The Last Duel

L’ultimo duello ufficiale nella Francia del 1300: due cavalieri, una dama stuprata, chi vince ha Dio dalla sua parte

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Francia del XIV secolo. Il cavaliere Jean de Carrouges (Matt Damon) sfida a duello il cavaliere Jacques Le Gris (Adam Driver). È l’ultimo duello ufficiale della storia di Francia, un giudizio di Dio, nel senso che chi resta vivo è riconosciuto nel giusto da Dio, e chi muore è carne da corvi. Una volta erano amici. Come si è arrivati a tanto? Ci sono tre versioni, come in Rashomon. Secondo de Carrouges, feudatario spiantato e analfabeta che avrebbe salvato la vita a Le Gris in battaglia, Le Gris gli ha portato via il feudo promesso in dote alla moglie Marguerite (Jodie Comer), e poi avrebbe abusato di lei. Secondo Le Gris, cavaliere colto, letterato, libertino e bravo nella contabilità del conte Pierre (Ben Affleck), la vita l’avrebbe salvata lui a de Carrouges in battaglia, il feudo l’avrebbe avuto avuto in dono dal conte, la donna l’avrebbe assediata, in quanto innamorato, ma non stuprata. Certo, essendo una gran dama “lei doveva far finta di non volerlo”. Secondo Margherita de Carrouges, che pure trovava Le Gris attraente, comunque era stato uno stupro perché lei non voleva. Se de Carrouges perde, lei va direttamente al rogo. Un processo per stupro del XIV secolo, per certi versi non molto diverso nelle ambiguità da quello raccontato da Attal in Les Choses Humaines. Consueta bravura di Sir Ridley Scott che mette armi armature e versioni in luce grigiazzurra quando nevica e in luce oro nella bella stagione. E sopra l’amor cortese vince sempre la fame d’oro per armare gli eserciti e tenere stretto il potere. Qualche inesattezza storica. Come sempre in questo genere di film.

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