Via i Giovani da Sanremo (solo 2 nei Big) e max29enni: non ci resta che piangere

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Per il terzo Festival consecutivo da padrone di casa, Amadeus rimaneggia un’idea di Baglioni (2018, era Mahmood) e spazza via i Giovani dal Festival di Sanremo. O meglio, i giovani ci saranno comunque, ma solo due accederanno alla gara di serie A, quella di febbraio. Gli altri (12) si sfideranno a dicembre nella finale delle Nuove Proposte. E poi chi si è visto si è visto. Regolamento di Sanremo Giovani alla mano (lo trovate sul sito della Rai), scende anche la fascia d’età per partecipare, compresa tra i 16 e i 29 anni (alla data dell’1 gennaio 2022). Ed è qui che casca l’asino. Ventinove anni è il nuovo limite imposto. Ancora qualche anno e faremo Sanremo Giovani con i bambini dello Zecchino. Ma non è colpa del Festivalone. Da anni (troppi) i nuovi emergenti passano quasi solo dai talent. Mentre in Inghilterra si chiude XFactor (nato proprio lì, dalla mente di Simon Cowell), in Italia ci si prepara all’ennesima stagione, spacciandola per rivoluzione (ma dai, finiamola. I marinai più intelligenti hanno già abbandonato la nave).

XFactor ne ha lanciati tanti, certo. Dai Maneskin a Mengoni su tutti, ma quanti ne ha illuso? Non si contano. Per non parlare di Amici, che in passato ha scovato cantanti talentuosi, ma da un po’ di tempo a questa parte non ne sforna uno che duri oltre mezza stagione. Altro che Malibù. So dolori. Eppure la formula del talent è la più familiare al pubblico a casa e la più seguita dai discografici, che rischiano poco andando (quasi) sul sicuro, almeno fino all’anno successivo. Sanremo Giovani come può sopravvivere a tutto questo? Se poi ci metti dentro anche quelli nati e pasciuti solo sui social è la fine. Oggi gli emergenti che cercano un posto al sole sono buttati in TV o su un TikTok a caso come un concorrente qualsiasi del Grande Fratello o un’aspirante nueva Chiara Ferragni. La musica è solo il contorno. Conta il personaggio. Triste, no?
Ma non è questo il momento di fare il processo a influencer o talent. Semmai di riconoscerne anche i danni, che non sono pochi. E in pochi sopravvivono. Da XFactor (e compagnia bella) restano in piedi i già citati vincitori dell’Eurovision e Marco Mengoni, e poi Amoroso, Elodie, Noemi, Emma, Michielin e poco altro. Il resto è già sepolto. Il resto ha già ceduto il passo a quello che verrà dopo.

La gara delle Nuove Proposte (a parte) aveva senso fino agli inizi del nuovo millennio, ossia prima dell’avvento dei “reality musicali” e prima ancora che i cantanti “famosi” iniziassero a snobbare la kermesse. Sì certo, sul palco dell’Ariston ci vogliono salire tutti, ma da super-ospiti, mica da concorrenti! E così il cast prende forma, da anni, con artisti che devono avere un rilancio o non sono ancora particolarmente affermati. Ecco che ficcare due giovani tra i big (che magari tanto big neanche sono) non è una cosa così insensata. Ma è davvero una vittoria per la musica? Soprattutto tagliando fuori (senza appello) tutti i trentenni? Cari cantanti emergenti, non ci resta che piangere.

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