Da “grande” la Rai vuole svecchiarsi ma non ce la fa. Eppure tutti ne parlano

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Prendete un (ex) giovane presentatore come Alessandro Cattelan e buttatelo nella fossa dei leoni della prima serata di Rai Uno. E neanche una serata a caso, ma quella già ostica della domenica. La rete ammiraglia vuole svecchiare la sua immagine e prova a farlo con uno dei migliori conduttori sulla piazza. Giovane sì, l’abbiamo detto, ma neanche tanto. Eppure giovane (o giù di lì) è il pubblico a cui l’ex conduttore di XFactor (che a Sky forse già rimpiangono) rivolge la sua attenzione. Un target che conosce bene ma non bazzica più le rete Rai (i trentenni e compagnia bella) senza dimenticare per strada il pubblico caro al canale, ossia le signore over 60, rassicurate dalla presenza di Conti in avvio di sigla (bella trovata, incluso l’omaggio alla Orsomando) e la voce del “comitato” (Guardì). Il conduttore se la cava, è capace ed è pure in diretta (doppia, tripla fatica), ma il suo programma pare la bella copia (lunga oltre misura) stirata a lucido per l’occasione del suo “vecchio” EPCC, con qualche aggiunta qua e là. In dubbio non è nemmeno la scaletta. Chi oltre a Cattelan riuscirebbe a mettere nello stesso calderone un Mengoni (che dio ce lo conservi, segno che i talent non fanno sempre male) e due “pezzi” di attore e cantante/figa come Argentero ed Elodie? (Forse Fiorello dei tempi d’oro?)

Elodie, va detto, sempre più showgirl, mette a segno uno dei momenti migliori della serata, con quell’accenno di show tanto caro alla Rai e al suo pubblico. Così da accontentare le pupille gustative di tutti, senza dimenticare che siamo pur sempre sull’ammiraglia, e ci vuole anche un pizzico di Volo che tanto piace alle mamme (ma anche a nonne e nipoti) e un po’ di Antonellina (Clerici) con il suo amato grembiule al seguito. Se poi mischiamo il tutto con Bonolis, che seppur della concorrenza sa il fatto suo ovunque lo piazzi e un Blanco ripreso in diretta instagram (dal profilo del conduttore) il gioco è fatto. Eppure i dati auditel non suonano a festa. Tutt’altro. La prima puntata non è andata. Complice la vittoria degli Azzurri nella finale europea di pallavolo (dove abbiamo stracciato la Slovenia), che ha fatto l’ascolto più alto della serata (invitati da Cattelan nella seconda puntata del suo show).

Va detto che avevano già messo tutti le mani avanti, presentatore incluso. Non contano gli ascolti. D’accordo, ma fino a un certo punto. La Rai spreca l’occasione di avere un Cattelan in scuderia e lo butta via senza salvagente e paracadute. Il suo programma (con qualche aggiustatina qua e là, inclusa la lunghezza: tre ore sono troppe) sarebbe perfetto per la seconda o terza rete Rai. Non per Rai Uno, affezionato, e non possiamo farci nulla, ad altri format, ad altri linguaggi. Il pubblico vuole quello a cui è abituato, e ogni rete ha il suo pubblico di riferimento. Non puoi cambiare i gusti della nonnina dall’oggi al domani e piazzarci di punto in bianco quelli di un 30/40enne. O peggio ancora pensare di prendere per la gola anche i diciottenni o già di lì, con gli abbonamenti a Netflix vari ed eventuali sotto il braccio. Certo è un bel tentativo, ma con risultati di gran lunga sotto le aspettative. E non è colpa del presentatore. Mamma Rai si è svegliata tardi, quando gli under 50 erano già scappati dal recinto delle generaliste da un pezzo. Eppure il programma, preso a spezzoni, è piaciuto molto. Vedi il numero (in salita) delle visualizzazioni sui contenuti caricati tra Youtube, Instagram e compagnia bella. Oggi tutti parlano di Cattelan e del suo “da grande”. Proprio un flop non sembrerebbe. Quindi cara Rai, la sfida (in salita) è solo iniziata. Con le dovute aggiustature Cattelan è ancora il cavallo di razza su cui puntare. Prossimo passo? Portarlo all’Eurovision: lì è già perfetto. E “da grande” (magari) portarlo anche a Sanremo.

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