Lo Stato Sociale: nella musica occorre uscire fuori dagli schemi, nel segno di Battiato

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A 40 anni di distanza dall’uscita de La Voce del Padrone di Franco Battiato esce oggi La Vibe del Padrone, un rifacimento del disco in chiave reggae-dub pubblicato dai Garricha Star All-Stars. L’album è stato prodotto da Matteo Romagnoli assieme a Francesco Brini e Nicola Roda e vedrà esibirsi sulle tracce di uno dei dischi più apprezzati del maestro Battiato diversi artisti dell’etichetta bolognese. Garrincha con questo progetto, ha inoltre iniziato i festeggiamenti per il suo 15esimo compleanno che ricorrerà nella primavera 2022.

Tra i protagonisti del disco: CIMINI, Gregorio Sanchez, Jacopo ET, España Circo Este, The Bluebeaters, Keaton, COSTA!, lili e ovviamente Lo Stato Sociale.

I Regaz, reduci da un tour outdoor che li ha portati in giro per tutta l’Italia, e che il prossimo 2 ottobre saranno anche tra i protagonisti del live del MINI BIG LOVE DAYS (evento gratuito fino a esaurimento posti) a Varano De’ Melegari, si cimentano nel disco sull’esecuzione due brani molto celebri: Summer on a solitary beach e Bandiera Bianca.

Abbiamo fatto qualche domanda a Checco, uno dei componenti della band, per farci raccontare qualcosa di più sul progetto La Vibe del Padrone e sul rapporto de Lo Stato Sociale con il maestro Battiato.

È uscito oggi La Vibe del Padrone dei Garrincha Star All-Stars, un rifacimento del disco La Voce del padrone di Franco Battiato. Matteo Romagnoli ha dichiarato che si può dire che tutto il progetto sia iniziato grazie alla versione di Summer on a solitary beach cantata da te in un vecchio tour de Lo Stato Sociale. Quindi in qualche modo sei stato, inconsapevolmente o meno, il promotore di questa idea…

Beh, direi ni. Il progetto dei Garrincha Star All-Stars star era già nato in maniera autonoma nel 2013, proprio l’anno in cui io portavo in tour Summer on a solitary beach. All’epoca però abbiamo rifatto in chiave dub Com’è profondo il mare di Lucio Dalla (con il titolo Com’è profondo il levare). Oggi la formazione è più o meno la stessa, anche se sono cambiati alcuni tra gli artisti dell’etichetta, ed è già da qualche anno che abbiamo iniziato a lavorare a La voce del padrone. L’idea di fare proprio questo disco potrebbe essere legata alla mia esecuzione. perché probabilmente il fatto di aver introdotto Battiato all’interno di un tour de Lo Stato Sociale – e più in generale nell’immaginario di Garrincha – ha influito e ci ha fatto avvicinare, in qualche modo, al pensiero di riprendere in mano quell’album. Ma è un album che, posso dirlo abbastanza serenamente, è entrato nelle vite di tutti noi dell’etichetta in tempi non sospetti. Era gioco facile che ci facessimo qualcosa tutti insieme e che ci piacesse farlo, si è caduti su una scelta quasi ovvia a un certo punto. Al disco abbiamo iniziato a lavorare a distanza, poi ci siamo ritrovati in studio ed era il 2017. Quindi non è stata un’idea di fare un omaggio postumo a Franco Battiato, c’era davvero la voglia di fare proprio quell’album.

Ma da cosa è arrivata nel 2013 la scelta di inserire un pezzo di Battiato nella scaletta de LSS e perché cantarla ukulele e voce, un arrangiamento che assomiglia molto a quello che oggi ha l’intero disco di cover?

In prima battuta il pezzo con l’ukulele è arrivato un po’ per gioco: la stavo canticchiando, non ricordo se in camerino o in furgone. Lodo si gira e mi fa: “Senti ma hai voglia di farla live questa cosa che è molto bella e piace a tutti?”. Ho subito accettato. E in realtà quella cosa, la mia esibizione “solista”, ha sancito un po’ il fatto che noi de Lo Stato Sociale fossimo un collettivo con varie voci e varie facce. Prima di allora, a parte Bebo con Sono così indie, aveva sempre cantato solo Lodo. Da quel momento invece abbiamo cominciato a costruire la diversità che portiamo avanti ancora oggi e il fatto di essere cinque voci. Dobbiamo dare – tra i tanti che già ha – anche questo merito a Battiato. Per la questione filologica con quei tour, anche ne La vibe del padrone la canzone che canto io è proprio Summer on a solitary beach. L’arrangiamento di tutte le canzoni è dovuto invece in generale al concept dell’intero progetto Garrincha Star All-Stars. La chiave reggae-dub era quella che ci è sembrata più coerente, ma anche un campo da gioco in cui tutti noi sapevamo muoverci abbastanza bene. E rientrava nelle corde e nei gusti di tutti.

In cosa secondo te ancora oggi La voce del Padrone è un disco attuale?

Non solo La voce del padrone ma tutta l’opera di Battiato è attuale e ancora di più. Arriva dal futuro. La sua discografia intesa come tale, ma in generale il suo modo di approcciarsi alla musica e al mondo, sono proiettati nel futuro. Di questo album nello specifico mi colpisce che è un disco fortemente in movimento e in cambiamento. La trasformazione e la contaminazione sono le chiavi dell’intero progetto e credo sia il lavoro più pop di Battiato, dopo i primi tre anni di sperimentazione pura. Ma è anche il modo in cui, secondo me, è riuscito a centrare meglio la sperimentazione con la diffusione al grande pubblico. In questo senso è molto attuale. Oggi viviamo un momento di saturazione artistica e saper fare cose nuove, con uno sguardo verso il futuro ma soprattutto senza ripetersi, riciclarsi e senza correre il rischio di assomigliare a qualcuno che ha già riempito i canali radio è un grande goal. Lui ci è riuscito già allora. E a distanza di 40 anni lo riesce ancora a fare, perché non c’è niente che assomigli a La voce del padrone e, più in generale, a quel modo di fare la musica che aveva in testa lui.

Come hai detto Battiato è stato con la parola e con la musica un innovatore. In maniera diversa anche Lo Stato Sociale ha cercato di portare rinnovamento nel panorama discografico, a volte anche con qualche provocazione. Quanto e in cosa un maestro come Battiato vi è stato di ispirazione?

Proprio nel cercare di rilanciare il cambiamento e la trasformazione. Nel fatto di accettare le contaminazioni per ricreare, assorbire e digerire sempre qualcosa di nuovo. È stato questo il più grande insegnamento che tutti noi abbiamo colto da Battiato: non aver paura di uscire fuori dagli schemi. Questa è una cosa che abbiamo sempre cercato di ripetere, forse l’unica cosa ripetitiva che facciamo: fare sempre qualcosa di diverso e in un’altra direzione. Non percorrere la stessa strada ma andare a batterne altre e sempre nuove.

Tracklist La vibe del padrone:

  1. La Vibe del Padrone: Introduzione – Garrincha Star- All Stars
  2. Summer on a Solitary Beach – Garrincha Star-All Stars feat. Lo Stato Sociale
  3. Bandiera bianca – Garrincha Star-All Stars feat. Jacopo Et, Lo Stato Sociale
  4. Gli Uccelli – Garrincha Star-All Stars feat. Gregorio Sanchez
  5. Cuccurucucù – Garrincha Star-All Stars feat. The Bluebeaters
  6. Segnali di vita – Garrincha Star-All Stars feat. COSTA!
  7. La Vibe del Padrone: Interludio – Garrincha Star- All Stars
  8. Centro di gravità permanente – Garrincha Star-All Stars feat.CIMINI
  9. Sentimiento nuevo – Garrincha Star-All Stars feat. España Circo Este
  10. La Vibe del Padrone: Conclusione – Garrincha Star-All Stars

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