Marilyn ha gli occhi neri

Cuoco nevrotico e bella mitomane fanno di una mensa un ristorante di successo

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Marilylin ha gli occhi neri
di Simone Godano
con Stefano Accorsi, Miriam Leone, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Andrea Di Casa

Accorsi è il cuoco Diego (ci sembra persino pettinato come uno degli chef di Masterchef) e ha l’arrabbiatura facile: non è un uomo cattivo, ma la fragilità del suo sistema nervoso ha costellato la sua vita sentimentale e professionale di passi falsi. La Leone è Clara. Anche lei non è cattiva, ma è mitomane: si inventa la realtà e poi ci crede, quindi anche la sua vita è a pezzi. Frequentano lo stesso gruppo seguiti da uno psichiatra. A un certo punto decidono trasformare la mensa del gruppo in un ristorante, “per far entrare l’esterno”. La bravura fragile di Diego e la mitomania di Clara applicata ai social (con recensioni di fantasia) fanno del luogo e dei piatti un successo. Di contorno aiutano nel ristorante pazienti con turbe psichiche, un paranoico e un’affetta dalla sindrome di Tourette (ogni tanto una scarica di parolacce). Regista e sceneggiatore si sono ispirati a una vicenda vera, inglese: Accorsi e la Leone sono bravi nelle loro performance, ma il film nell’insieme non quaglia, fa anche tenerezza in alcuni momenti, spesso segue un suo percorso interno di luoghi comuni e come il menù è semplice, ma non buono. La dice comunque lunga sul potere dei social di creare bolle raccontando balle.

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