Ghostbusters Legacy
di Jason Reitman
con Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Logan Kin Carrie Coon, Annie Potts, Paul Rudd, Bill Murray, Dan Aykroyd
Prologo. Tra campi di grano alla Stephen King di fronte a una montagna che sembra la Devil Tower di Incontri ravvicinati volano e corrono fantasmi che evitano trappole e assaltano una casa da film horror piena di scritte che citano l’apocalisse. Ecco arrivare dalla città la figlia del professor Spengler (il genio occhialuto dei primi due Ghostbusters diretti da Ivan Reitman negli anni 80): è senza soldi, ha ereditato la vecchia casa nel nulla e ha una ragazzina nerd (Grace) che è tutta il nonno e un ragazzo bravo in meccanica (Wolfhard). Mentre la mamma risolve i suoi problemi sentimentali con l’insegnante locale, i ragazzini scoprono il laboratorio del nonno, le armi nucleari da acchiappafantasmi, la Cadillac dei Ghostbusters, i fantasmi pasticcioni e i marshmallow mutanti e con nuovi amici vanno all’assalto dei vecchi fantasmi che volevano entrare negli anni Ottanta a New York. Qui si manifestano attraverso strani terremoti che scuotono la cittadina di Summerville, che può anche essere tradotta come Citta-Dei-Sumeri (e il dio Gozer dei primi Ghostbusters era sumero…). Ok. Via agli effetti speciali aggiornati. Anche la regia è un effetto speciale: Jason Reitman è il figlio di Ivan, il regista dei primi due film. È un Ghostbusters fatto alla maniera dei Goonies per la generazione dei nuovi horror per ragazzini (Mckenna Grace) e di Stranger Things (Finn Wolfhard viene da lì) con tante citazioni della generazione Spielberg. Può piacere anche ai nostalgici.
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