Al di là dei puntini: Tish si apre al mondo

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© Gaurika Fratticci

Tish (nome d’arte di Tijana Boric) ha deciso di fare un regalo di Natale ai suoi fan: è disponibile dalla mezzanotte di venerdì 24 dicembre Under the dots il nuovo album della giovanissima cantautrice, conosciuta dal grande pubblico dopo la partecipazione alla diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi 

Un album introspettivo, con sonorità marcate e piuttosto decise, che segna un nuovo punto di partenza per Tish, che ha curato interamente anche la veste grafica di questo nuovo progetto, realizzando la cover e i visual dei brani, estratti da sue grafiche e illustrazioni.

Per la prima volta, un album interamente in italiano che prova a raccontare cosa c’è al di sotto dei due puntini disegnati sul volto con l’eyeliner che sono un po’ un segno di riconoscimento (sulla cover del primo EP, infatti erano disegnati solo quelli, oltre la sua chioma rossa) e un po’, forse, uno scudo, al punto che non si è mai presentata in pubblico senza di essi.

“Under the dots”, a dispetto del titolo in inglese, è il tuo primo album totalmente in italiano. È stata una scelta oppure è venuto fuori in maniera naturale?
Il titolo in inglese in verità è stato scelto tantissimi anni fa. L’ha scelto mio fratello e il caso ha voluto che fosse il titolo che ho scelto per il mio primo album. È un po’ strano che il titolo sia in inglese per un album di canzoni in italiano però avendo fatto il mio primo EP in inglese e continuando io a scrivere in inglese, volevo ci fosse un collegamento anche con questo lavoro nonostante fosse in italiano, per cui ho messo un titolo in inglese che facesse un po’ da collegamento.

A livello musicale c’è stata un po’ una svolta. Come sei arrivata a questo sound?
Ci ho messo un sacco di tempo e ringrazio tantissimo i ragazzi di Daddy Joke perché sono stati loro che mi hanno aiutato a trovare un po’ un’identità artistica in questo progetto, perché non è facile lavorare da soli, specie fare un album che comunque deve avere una coerenza tra una canzone e l’altra. Quindi diciamo che l’aiuto è stato sicuramente tanto da questo punto di vista

Possiamo dire che questo lavoro è frutto dei mesi di lockdown oppure anche tu, come tanti altri, hai avuto difficoltà a comporre nei mesi di isolamento forzato?
No, io assolutamente non ho sofferto di questa cosa. L’album è scritto tutto in periodo Covid, però non è stato assolutamente un problema, anzi è stata una scrittura molto facile. Diciamo che è stata un po’ un’esigenza fare queste canzoni, per cui non ho avuto poi tutto questo blocco.

Fu*ked Up, il singolo che ha anticipato questo album, è frutto di una collaborazione: com’è stato lavorare con Sethu?
Molto interessante perché abbiamo comunque due generi musicali molto differenti. Però è proprio quello che secondo me è la chiave di tutto. Poi lui è un ragazzo molto dolce, molto diverso dal suo aspetto “cupo”. E poi è stato bello dare la possibilità di partecipare a questo progetto a un ragazzo giovane.

Rispetto al tuo primo lavoro, quanto credi di essere cambiata?
Tantissimo perché quando è uscito il mio primo EP avevo compiuto appena 18 anni, adesso ne ho 21 quindi comunque le cose sono cambiate un sacco. Ho conosciuto tante persone, ho avuto la possibilità anche di capire meglio come funziona l’industria musicale in generale .

Quando ti abbiamo conosciuta ti distinguevi per la tua chioma rossa, adesso invece pubblichi solo foto in bianco e nero: c’è un motivo preciso o è solo una scelta artistica?
Le foto sono tutte in bianco e nero perché tutto il concept dell’album è in bianco e nero. Infatti, l’unico colore che c’è nelle foto è il rosa. È stato principalmente per la flessione dell’album perché appunto tutti i disegni sono in bianco e nero, sia fronte che retro.

Qual è il messaggio che vuoi che percepisca chi ti ascolta?
Quest’album per me non è importante solo a livello musicale ma anche a livello visivo perché ho curato tutta la parte grafica. Tutti i disegni li ho fatti io, quindi per me è importante perché è un tentativo di scoprirmi un po’ di più con le persone che mi ascoltano. Voglio far vedere un po’ di parti di me che non conoscevano.

È stato difficile mettersi a nudo?
In un video che abbiamo pubblicato su Instagram per anticipare l’album io mi tolgo i puntini. Quello è stato anche abbastanza difficile, sia farlo che pubblicarlo, perché nessuno mi ha mai visto senza quei puntini. Quindi, sì, è stato un po’ difficile, ma è stata anche un’esigenza togliere questi puntini per farmi vedere, e far vedere alle persone che c’è altro e non si ferma tutto a questi due puntini.

Parliamo un po’ di te: la musica ha sempre fatto parte della tua vita. Ci racconti qual è il tuo primo ricordo legato ad essa e se hai mai pensato di fare altro nella vita?
Il mio primo ricordo è la paura che avevo una volta di salire sul palco. Io nasco come violinista, ho suonato il violino per un sacco di anni e ho sempre avuto paura di suonare sul palco davanti alle persone. E questa cosa poi è continuata anche nel corso del tempo: ricordo di dover fare un concerto, c’era tantissima gente e io avevo paura. Una persona mi ha detto che il giorno in cui smetterò di provare questa sensazione, dovrò cambiare lavoro. Quindi, no, finché provo questa cosa non penso di voler fare altro. Adesso ho solo pensato di arricchire la mia musica con i miei disegni.

A livello di consumo musicale, che tipo di ascoltatrice sei?
La musica che ascolto è completamente diversa da quella che faccio. Sono cresciuta studiando musica classica e poi crescendo ho studiato musica jazz. Adesso ascolto musica hardcore e metalcore, che non c’entra nulla con tutto quello che faccio. Devo avere uno stacco tra i generi musicali per non ritrovarmi poi magari a replicare nelle mie canzoni, quello che ascolto. 

Facciamo un passo indietro: una tappa del tuo percorso artistico è stata sicuramente la scuola di Amici. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
Quella di Amici per me è stata un’esperienza bellissima, anche perché grazie a Maria oggi faccio quello che ho sempre desiderato fare. Maria mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno, quindi per me questa è la parte più importante di Amici. Per quanto riguarda l’esperienza lì dentro, è stata molto importante perché comunque ero molto giovane e mi ha fatto tanto crescere, mi ha fatto realizzare come approcciarmi con le persone, mi ha fatto anche capire se effettivamente volevo fare questo mestiere e ho avuto anche modo di conoscere meglio la mia voce. Poi lì dentro si sta anche senza il telefono, quindi è stata proprio una bella esperienza che non penso che ad oggi si possa fare altrove, perché il mondo è sempre connesso. 

Guardando invece avanti, cosa dobbiamo aspettarci dopo questo album?
Io spero assolutamente di poter suonare live, perché comunque questa situazione credo stia durando un po’ troppo e credo che siamo un po’ tutti stanchi. Io non ho avuto molte occasioni di fare dei live ma sinceramente se dovessi farne, spero di poter vedere tutte le persone in piedi perché il genere dell’album e le canzoni dell’album sono molto up. Ma non lo so, spero di poter fare delle date ma comunque col fatto che esce a dicembre e che ci aspetta prima l’inverno dobbiamo un po’ vedere cosa succede con la situazione Covid.

Cosa auguri a te stessa per il futuro?
Mi auguro di essere molto più tranquilla per quanto riguarda tutta una serie di cose, di essere più aperta, perché sono sempre stata una persona molto chiusa anche sui social. Questa è una cosa che continua da anni, diciamo che mi auguro di essere più tranquilla con questo album, di aprirmi e sentirmi un po’ più a mio agio con il pubblico.

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