Illusioni perdute
di Xavier Giannoli
con Benjamin Voisin, Cécile De France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Salomé Dewaels
Com’era moderno Balzac nella Commedia Umana! Le Illusioni perdute sono quelle del giovane tipografo e poeta provinciale Lucien (Benjamin Voisin) figlio di papà borghese (cognome Chardon) e mamma nobile (cognome De Rubempré). Dal cognome che userà (o potrà usare) dipenderà la sua fortuna. Nella Francia della Restaurazione postnapoleonica, il nostro, innamorato dell’aristocratica Cecile De France la segue a Parigi per entrare nel mondo letterario e impara a sue spese che l’aristocrazia tiene i parvenu a distanza, ma scopre soprattutto che nella feroce società parigina divisa tra intellettuali liberali e monarchici – e dove le merci e la tecnologia stanno cambiando i rapporti tra chi scrive e chi legge- i giornalisti delle varie testate gestiscono l’opinione pubblica, il potere politico e si arricchiscono coi soldi della pubblicità nascente attraverso un sistema di recensioni ricattatorie di ogni attività culturale. Ossessionato dal bisogno creativo (la Grande Opera) e dal bisogno di soldi, Lucien dalla penna sferzante al servizio dei liberali (ma con il desiderio di essere assimilato dai monarchici) riesce a scavarsi uno spazio mondano in cui annega nei soldi (nei debiti cioè) lo spunto creativo, poi impara che gli aristocratici ai parvenu non perdonano mai. Un classico sempre utile per capire certi equilibri contemporanei. Dirige Xavier Giannoli, raffinato regista di Marguerite e L’apparizione.
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