Un eroe

Storia di Rahim, condannato per debiti, esaltato per sua onestà, distrutto dai social

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Un eroe
di Asghar Farhadi
con Sarina Farhadi, Amir Jadidi, Mohsen Tanabandeh, Fereshteh Sadre Orafaiy, Sahar Goldust

Rahim è in carcere per un debito non onorato, ma ha quasi convinto il suo accusatore che lo risarcirà e quindi riavrà la libertà: perché la sua fidanzata ha trovato una borsa piena di soldi e lui potrebbe estinguere parte della cifra. Rahim però decide di restituire la borsa, mette un annuncio, si presenta la proprietaria della borsa, arriva la televisione, la direzione del carcere si fa pubblicità, Rahim per l’opinione pubblica diventa un eroe, poi il suo accusatore dubita, la burocrazia indaga e Rahim da eroe scade a bugiardo perché la storia della restituzione non sta in piedi e lui ha qualche peccato veniale che offusca la sua immagine. Attenzione: è vero che il film mostra il regime iraniano come macchina burocratica e teocratica che impedisce qualsiasi redenzione, ma Rahim viene molto modernamente massacrato sui social dal moralismo peloso dei social. I social sono bigotti e razzisti esattamente come la teocratica società iraniana. E forse non solo in Iran. Solo la metodologia è diversa perché usa l’elettronica invece della maldicenza popolare.

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