Gianni Morandi: torno in gara a Sanremo, felice ed emozionato come la prima volta

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Gianni Morandi
@Massimiliano Donati

È un Gianni Morandi super-carico e, come sempre, pieno di allegria, quello che si prepara ad andare a Sanremo. Dopo un episodio spoiler che gli ha fatto rischiare l’eliminazione, il cantante emiliano si è rimesso in carreggiata ed è pronto a questa nuova sfida. E – prima di salire sul palco dell’Ariston – stasera ritorna su quello del teatro Duse di Bologna, la sua città, per riprendere con le date del tour interrotto nel 2020 “quando pensavamo che sarebbe tutto tornato alla normalità in poche settimane”.

Questa serie di concerti che per molti potrebbero essere considerati come uno stress pre-Festival per lui sono una preparazione importante: “Mi fa piacere, avere 999 persone di fronte a me mi prepara per Sanremo che è sempre un’emozione. La tremarella può venire anche a uno come me, un po’ navigato come artista, perché quel palcoscenico ha qualcosa. I 5 minuti prima dell’esibizione già me li immagino, sicuramente mi suderanno le mani, ma Sanremo è così”.

Un ritorno al Festival in gara, dopo tanto tempo: l’ultima partecipazione da concorrente era stata nel 2000. E poi, nel nuovo millennio, Gianni era tornato nella città dei fiori solo in vesti diverse: quella di super-ospite e – per due edizioni – in quella inusuale (ma riuscitissima) di direttore artistico e conduttore. “Ma la formula che preferisco continua a essere la gara:  ho sempre subìto il fascino di Sanremo, da quando bambino ho sentito Modugno cantare ‘Volare’ e forse è lì che ho capito che avrei voluto fare questo mestiere. Partecipare come concorrente è molto più divertente: vivi una settimana l’adrenalina e la magia del Festival. Io come ospite ci sono andato, ma canti un pezzo, ti promuovi e poi via. Non è la stessa cosa”.

Eppure in tanti, Albano in primis, hanno definito lui, e Massimo Ranieri – ma anche Iva Zanicchi e Donatella Rettore – particolarmente coraggiosi: dei veri big che si mettono in gioco in mezzo a un gruppo di colleghi molto più giovani e, forse, generazionalmente più vicini al pubblico. Questo aspetto, però, non spaventa Morandi che si troverà, tra le altre cose, anche a sfidare suo nipote Paolo Antonacci, autore della canzone di Tananai.

“Non ci vedo nulla di straordinario nella mia partecipazione, anzi. Cosa può cambiare nella vita di un grande cantante che va a Saremo? È un episodio: il Festival resta il Festival e tu resti tu, non cambia la tua storia. La Mannoia ha partecipato qualche anno fa, dopo aver calcato quel palco anche come ospite, e ne è uscita benissimo. Forse una volta si pensava che gareggiare fosse rischioso, se andava male perdevi il tuo pubblico o si creava una macchia sulla carriera, non credo sia più così: l’Ariston è una piattaforma enorme e anche se dovessi arrivare ultimo sarebbe un episodio. Prendo ciò che viene!”. E aggiunge: “Anche quando sono stato direttore artistico ho avuto difficoltà a far partecipare i ‘grandi’, ma ci sono riuscito: ricordo Vecchioni (che vinse), Lucio Dalla in coppia con Pierdavide Carone e Battiato. Anche per questo preferivo aver super-ospiti stranieri, con dei cantanti del genere in gara, chi avrebbe potuto fare l’ospite?”.

E poi continua: “In fondo quanti anni hai cambia poco, la musica ti fa essere giovane per forza e in questo caso io ho scelto di fare un pezzo divertente e ritmico. Nella mia carriera ne ho fatte troppe di canzoni ‘pesanti’, non volevo il classico brano di Sanremo che chiude con l’acuto finale. Non so se sia giovane, perché mi è stato detto anche che ricorda i pezzi degli anni 60, ma volevo sperimentare. E in questo Lorenzo è molto simile a me”.

Lorenzo è Jovanotti, autore di Apri tutte le porte, il brano che Gianni porterà all’Ariston, che – a proposito di gioventù – irrompe in conferenza tramite una chiamata su Facetime con l’amico e rivela: “Io sono un grandissimo fan di Gianni e quando a marzo dello scorso anno ho saputo che aveva avuto un incidente e non stava bene l’ho chiamato. L’ho sentito abbattuto, non era il Morandi che avrei voluto sentire, era giù e per questo motivo gli ho proposto di ascoltare e cantare L’Allegria, che avevo nel cassetto e che, in quel momento, secondo me avrebbe potuto fargli bene. L’ha cantata ed è iniziato questo sodalizio. Poi quest’estate lui mi ha detto che gli sarebbe piaciuto tornare in gara a Sanremo e io l’ho trovata un’idea splendida, anche perché ci avevo già pensato che era proprio il suo momento. Solo non sapevo volesse tornarci con un mio pezzo. Ci abbiamo lavorato insieme e quando Apri tutte le porte è stata scelta da Amadeus ho pensato: quindi ora ci tocca andarci davvero?”.

Un brano fresco, pieno di speranza che nasce anche dal periodo che stiamo vivendo, per stessa ammissione di Morandi: “Il testo, in apertura, dice: ‘a forza di credere che il male passerà sto passando io e lui resta’. Lorenzo quando lo ha scritto non può che essere stato condizionato dal momento. Ma poi aggiunge anche che vogliamo pensare che un giorno nuovo arrivi e si aprano tutte le porte, quindi c’è soprattutto la voglia di venire fuori da questo momento grigio e da questa cappa che abbiamo addosso”.

E conclude: “L’augurio che posso fare a me e a tutti, per questo Festival e per il futuro, è proprio questo: che nella vita di tutti noi possa tornare il più possibile il sole. Non dico in assoluto, perché qualche nuvola c’è sempre, ma il più possibile, si”.

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