La terza serata del Festival è sempre la più sofferta dalla rete e la più complicata. Le canzoni in gara sono ormai note quindi non c’è il sapore della scoperta e in più, bisogna dirlo, rispetto alle serate precedenti i tempi – con 25 artisti sul palco + ospiti + varie ed eventuali – sono decisamente più lunghi.
La prima artista a salire sul palco è Giusy Ferreri. Oltre a scatenare la facile ironia degli utenti grazie al suo megafono che viene paragonato a quello di Totò nel celebre VOTA ANTONIO, la cantante non convince pubblico e critica. Trash Italiano sa che torneranno tempi (e tormentoni) migliori e twitta: “Giusy non preoccuparti, noi adesso votiamo Mahmood, Blanco, Elisa, LRDL e così via, MA QUESTA ESTATE TORNEREMO DA TE IN GINOCCHIO A CHIEDERTI SCUSA”.
A conquistare la rete, invece è Dargen D’Amico che per la sua seconda esibizione all’Ariston sembra aver studiato a fondo il regolamento del FantaSanremo: fuoco sul palco, fiori al conduttore, discesa in platea e anche un saluto a zia Mara. Il suo nome resta in tendenza per l’intera serata raggiungendo quasi le 15.000 menzioni. E scatena la gioia di chi lo ha in squadra.
Il gioco a punti parallelo al Festival sta decisamente sfuggendo di mano, tutti gli artisti pensano a come far conquistare punti ai fan e tutti gli utenti passano la serata a conteggiare i “baudi” ottenuti. Tanto che persino il profilo di Reale Mutua, per lanciare la sua nuova campagna e invitare a chiedere una consulenza, lo utilizza come spot e scrive: “Vuoi vincere il @fantasanremo? Proteggi i tuoi Baudi dai malus con #SanremoSicuro”.
L’influencer Gianmarco Valenza tifa per il duo Rettore-Ditonellapiaga e cinguetta: “Io ci provo non si sa mai: il cane di #Ditonellapiaga ha il papillon di Vuitton”, ripetendo il celebre verso della canzone che Fedez dedicò alla Ferragni e che lo portò a conquistarla e sperando di sortire lo stesso effetto. La conduttrice radiofonica Andrea Delogu, invece, empatizza con uno dei giovani cantanti in gara e twitta: “Rkomi è sempre incazzato e io lo capisco”. Nomfup (il deputato Filippo Sensi) fa un endorsement a Yuman, ma fa anche notare in maniera sottile la somiglianza – che non era sfuggita al pubblico – tra il brano portato in gara da Fabrizio Moro e una canzone già edita di un’altra famosa artista: “Non ho capito se più Mannoia o più m’annoia”.
Tra gli artisti più forti sui social e al televoto (e la classifica finale lo dimostra) c’è il giovanissimo Sangiovanni. Le parole CODICE 20, quello collegato alla sua performance, vanno in tendenza già all’apertura del voto da casa. Sono evidentemente molti i fan che lo twittano per spingere altri a votare. A loro si unisce anche Giulia Stabile, la fidanzata dell’artista, conosciuta ad Amici, che scrive: “Vi va di scrivere qui sotto come vi fa sentire farfalle?”. La sua domanda ottiene 422 risposte, 1.216 retweet e ben 7.464 like.
A fagocitare l’attenzione dei social, però, a dispetto dei cantanti in gara, sono soprattutto due persone comparse ieri all’Ariston: Drusilla Foer e Cesare Cremonini.
La prima è incoronata all’unanimità la regina del Festival: diverte con i suoi sketch, commuove con il suo monologo (ma la rete si lamenta della posizione in scaletta, all’1:40) e piace anche per lo scambio di risposte piccate con Iva Zanicchi. L’attore Andrea Dianetti, allora scrive: “Visto appena uno sa fare il mestiere per il quale è lì come magicamente non te ne frega più se è biondo, moro, uomo, donna, cavallo, clavicembalo? #Drusilla” superando le sterili polemiche che qualcuno aveva sollevato sul nome della primadonna della terza serata. Dello stesso avviso è Vladimir Luxuria che twitta: “Eleganzissima: classe, professionalità e grazia #DrusillaFoer a #Sanremo2022”.
Cremonini, poi, convince tutti e mentre si esibisce in un medley che infiamma l’Ariston, non solo il suo nome ma anche parole che rimandano ai suoi testi, vanno in tendenza: New York, Brodway, Poetica, Marmellata e Vespa. Giulia Salemi, da sempre fan del cantante romagnolo, scrive: “Stasera chiudo gli occhi e sono in prima fila al concerto di Cesare…a sognare…brividi”. E SHADE va addirittura oltre: “Una qualsiasi delle canzoni che ha cantato avrebbe vinto il festival. Questo, quelli passati e quelli futuri. Che gigante Cesare”. A proposito del brano che lo portò al successo, l’analista politico Pietro Raffa, poi twitta: “50 special è il pezzo che mette d’accordo tutti i nati dopo l’86”.
C’è solo qualche cinguettatore cattivello che aggiunge: “Se state cantando a squarciagola e vi sentite giovani voglio solo ricordarvi che quando è uscita 50 special persone come Blanco e Sangiovanni, ora in gara, non erano nemmeno nate!”. Ahia!