Occhiali neri
di Dario Argento
con Ilenia Pastorelli, Xinyu Zhang, Asia Argento, Guglielmo Favilla, Ivan Alovisio
Si comincia con un’eclisse che forse scatena gli istinti di un assassino di prostitute e si continua nel buio della prostituta Pastorelli che inseguita e tamponata dall’assassino in un incidente diventa cieca e involontariamente rende orfano un bambino cinese di nome Chin. Da cui gli occhiali neri del titolo che potrebbe però essere benissimo anche il modo in cui Argento guarda alle cose. Il film è un thriller horror un po’ splatter sul maniaco che insegue la cieca e nel frattempo semina cadaveri (poliziotti poco plausibili e cacciatori di passaggio nei boschi) mentre la cieca aiutata da Chin, fuggito da un istituto d’accoglienza, scappa in una selva oscura (fuori Roma) dove girano bisce d’acqua che diventano grossi serpenti e i cani da ciechi possono trasformarsi in cani crudelissimi da film di Dario Argento di una volta. È un trash allucinante o è un’allucinazione? Resta il dubbio se le parti comiche siano volontarie o no, l’effetto immediato è di estrema carenza, ma c’è chi legge in opere come questa un’ineffabile confessione di tenerezza.
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