La manifestazione è organizzata dall’Associazione culturale Blue Velvet e IULM
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il link allo streaming del convegno
Erano le 2 del mattino del 30 aprile 1989 quando nella sua casa di Roma all’Eur si spegneva tra le braccia della moglie Carla, colpito da un infarto, Sergio Leone a soli 60 anni. Stava per partire per gli Usa per definire il nuovo kolossal incentrato sull’ assedio di Leningrado, che nessun altro regista riuscirà poi a realizzare. A quasi 33 anni di distanza dalla sua scomparsa, il cinema di Sergio Leone continua ad essere studiato, analizzato, amato. A C’era una volta in America, uno dei suo film più celebri, è dedicato il convegno, che parte dal saggio di Piero Negri Scaglione Che hai fatto in tutti questi anni – Sergio Leone e l’avventura di C’era un volta in America (Einaudi), per ricostruire il percorso di questa pellicola gigantesca che arriverà sugli schermi ben diciotto anni dopo essere stata pensata. Leone utilizzerà duecento chilometri di pellicola e oltre dieci ore di girato. Raffaella Leone, nel corso del convegno, ci accompagna sul set di quell’opera tra ricordi, suggestioni, momenti indimenticabili e poi con l’aiuto dello sceneggiatore Franco Ferrini si cercherà di comprendere la felice sbrigliatezza narrativa che faceva progredire Leone nella storia senza porsi troppo problemi di spazio e tenuta. Scott Schutzman, oggi psicologo, sullo schermo è il giovane Noodles, ci racconta, invece, la magia e lo spavento di una lavorazione incredibile, mentre Alessandro De Rosa, compositore, autore di Ennio Morricone – Inseguendo quel suono (Mondadori) ci guida all’ascolto della colonna sonora. Ancora Gabriella Pescucci (premio Oscar per i costumi di L’età dell’innocenza di Martin Scorsese) rievoca il suo lavoro: ”Cominciai a disegnare, il confronto con Leone fu continuo, andai su tutti i set e prima ancora a visitare i luoghi dove avremmo girato, la scenografia è fondamentale per i costumi”. Infine Steve Della Casa, che ha frequentato Leone alle fine del 1983, ricorda quei momenti, i loro incontri al Movie Club di Torino, mentre Paolo Cognetti, partendo dal film, si occupa della New York ebraica e di quella italiana, la letteratura newyorkese, quella ebraico-newyorkese, i racconti di viaggio degli italiani a New York.