La rassegna si svolge anche online dal 25 marzo su MYmovies accessibile da tutta Italia
Un altro appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati della cinematografia francofona del Canada si svolgerà a Milano presso l’Institut français di Milano (Corso Magenta, 63 – ore 18) e presso il Circolo della Stampa di Avellino (Corso Vittorio Emanuele II, 6 – ore 18), attraverso cinque lungometraggi di cui due in anteprima italiana e diciannove inediti cortometraggi in lingua originale con sottotitoli italiani. Organizzata durante il mese internazionale della Francofonia, con la rinnovata direzione artistica dell’autore e regista canadese Joe Balass, la rassegna indagherà il tema della memoria affettiva e dei legami che si costruiscono nel tempo e nello spazio condivisi. Il primo film in anteprima italiana è Je m’appelle humain di Kim O’Bomsawin: un’incursione dentro alla storia di un popolo plurimillenario, la lotta contro la scomparsa di una lingua, di una cultura e delle sue tradizioni, accompagnati per mano dalla poetessa Innu, Joséphine Bacon, una donna libera che ha dedicato la vita a trasmettere il suo sapere e quello dei suoi antenati. In programma anche il film candidato agli Oscar 2022 per il Canada, Les oiseaux ivres di Ivan Grbovic, già premiato al Noir In Festival 2021 di Milano. Ambientata nella verde campagna del Québec, la pellicola racconta la storia di un lavoratore stagionale messicano, Willy (interpretato da Jorge Antonio Guerrero, attore rivelazione in Roma di Alfonso Cuarón) e della famiglia che lo assume, accogliente ma minata da conflitti interiori. Il cartellone propone inoltre Le Bruit des moteur, primo lungometraggio di Philippe Grégoire, protagonista Alexandre, un istruttore doganale del Québec ed esperto di armi da fuoco, che sospeso dal servizio per rapporti sessuali inappropriati, ritorna nella sua città natale, Montréal. Si chiude con il nuovo film d’animazione Archipel di Félix Dufour-Laperrière, un viaggio poetico lungo il fiume San Lorenzo, con le sue migliaia di isole, reali e immaginate, raccontando e sognando un territorio e i suoi abitanti, il Québec, la patria del regista.