Lamb

Giovane coppia benedetta dall'arrivo di un bebè. Ma non immaginate com'è...

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Lamb
di Valdimar Jóhannsson
con Noomi Rapace, Björn Hlynur Haraldsson, Hilmir Snær Guðnason, Ingvar Eggert Sigurðsson

Maria e Igvar gestiscono una fattoria nel nulla molto bello ma un po’ spaventoso dell’Islanda. Una fattoria modello, sono contadini all’antica ma sembrano il futuro: anche se a colazione discutono della notizia che forse è possibile viaggiare nel tempo, ma dicono di apprezzare il qui e ora, molto lento e nitido ma inquietante in cui ripetono i loro gesti. Per esempio aiutare le pecore a sgravare. E un giorno da una pecora che partorisce esce una creatura nuova: la chiamano Ada, recuperano per lei culla e biberon e presto la vedremo a tavola o nel bagnetto: testa d’agnello, corpo umano, comportamento da bambino. Non pensate subito male di Igvar: per Maria è una gioia accolta quasi con spirito religioso. Per il fratello di Igvar che torna di tanto in tanto da una vita un po’ confusa prima Ada è un mostro che vorrebbe eliminare, poi una nipote che adora e vizia. Ma se pazientate l’enigma ha una spiegazione che apre un enigma ancora più strano. Il film d’esordio di Jòhansson secondo il regista (già negli effetti speciali) ha debiti con l’ungherese Bela Tarr e il messicano Reygadas, noi ci abbiamo visto un David Lynch congelato, Jòhansson sornione autorizza qualsiasi interpretazione tra l’horror (ma sarebbe ingusto collocarlo lì) e la mitologia.

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