Alla Cineteca Milano MEET Ingresso alle proiezioni € 7,00; ridotto €5,00
Il programma della giornata inizia alle ore 14.30 con uno dei film più famosi del regista Florestano Vancini, La lunga notte del ’43, (1960), ispirato dalle Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani (premio Strega 1956), con la sceneggiatura di Ennio De Concini e di Pier Paolo Pasolini, ambientato a Ferrara nell’autunno del ’43, quando in città i fascisti dopo l’8 settembre stanno riorganizzando il partito. Protagonisti della vicenda sono Anna Barilari (Belinda Lee), l’infelice moglie del farmacista Pino Barilari (Enrico Maria Salerno), amante del giovane Franco Villani (Gabriele Ferzetti), che, come tanti giovani dopo l’Armistizio, teme di essere internato in un campo di lavoro in Germania. Responsabile del partito di Mussolini a Ferrara è il console Bolognesi (Carlo di Maggio), un fascista moderato, malvisto dal gerarca Carlo Aretusi detto “Sciagura” (Gino Cervi), che per prenderne il posto lo fa assassinare. Con la scusa di punire severamente i responsabili, Aretusi fa confluire in città molte camice nere per fare piazza pulita degli antifascisti e il 14 novembre in una notte buia e nebbiosa vengono fucilati undici persone tra le quali il padre di Franco. Alla strage assiste dalla finestra Barilari insieme a sua moglie Anna. Sconvolto dalla morte del padre, Franco Valli fugge in Svizzera dopo inizierà una nuova vita, mentre la sua amante Anna abbandona il marito e lascia per sempre Ferrara. Molti anni dopo nell’estate 1960 Franco, diventato in terra elvetica un professionista benestante, torna nella sua città insieme a sua moglie e suo figlio e incontra l’ex gerarca Aretusa, considerato da tutti un buon uomo, allegro, simpatico e cordiale. I due conservano amabilmente e poi si salutano. Il passato è ormai dimenticato. Il film, che vince alla Mostra del Cinema di Venezia il premio come Opera prima, denuncia l’indifferenza degli italiani del fronte alla tragedia del fascismo, soprattutto da parte di molti che non si schierarono mai con la giustizia e la libertà, preferendo voltare la testa dall’altra parte.

Segue Segue alle ore 19.15 Roma città libera (1946) diretto da Marcello Pagliero e ambientato nella Roma liberata dagli americani. Al centro della storia, raccontata con tono leggero e con venature poetiche, tre personaggi diversi tra loro: una giovane dattilografa, due ladri e un intellettuale solo e spiantato. La sceneggiatura è di Ennio Flaiano, Suso Cecchi D’Amico, Cesare Zavattini, Pino Mercanti e Marcello Pagliero.