I Litfiba hanno esordito con una doppietta da tutto esaurito al Gran Teatro Geox di Padova per quello che è il loro tour d’addio ai fan o, come l’hanno ribattezzato Piero e Ghigo, l’Ultimo girone.
Un’ultima volta insieme, per quello che sarà un lungo addio: già esaurite le altre 8 anteprime primaverili, sono stati annunciati i primi concerti estivi, con altre date che si andranno man mano ad aggiungere al calendario.
La band è tanto minimale quanto compatta, così come il palco e il muro sonoro: oltre a Piero e Ghigo ci sono Luca Martelli alla batteria, Dado Neri al basso e Fabrizio “Simoncia” Simoncioni alle tastiere.
A far loro da sfondo una scenografia formata soltanto da un telo nero con quattro X, una per ogni decennio di carriera della band.
Per mettere subito le cose in chiaro, appena salito sul palco Pelù urla al pubblico: «Le vedete le quattro X alle mie spalle? Sono molte più potenti di tutte le Z dei carri armati del cazzo di Putin!».
Il concerto
Per un tour d’addio che si rispetti ci deve essere la scaletta delle grandi occasioni, e così è stato: si parte con Eroi nel vento, primo brano del primo album, Desaparecido, anno 1985, e si continua a spingere forte sull’acceleratore con Tex, La preda e Dimmi il nome, inno contro le mafie, che da nord a sud mangiano l’economia del nostro Paese.
Si continua in un rimbalzo tra brani più recenti, come L’impossibile, tratto dall’ultimo disco Eutopia, fino ad Apapaia, brano scritto ad inizio carriera per il padre e che oggi Piero dedica a Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi, grandi assenti di questo tour, che Pelù spera di riavere per un’ultima volta sul palco per celebrare gli oltre 40 anni di storia dei Litfiba, ma ai quali nel frattempo manda una frecciatina col ritornello del brano, che recita “rispetta le mie idee”.
Arriva quindi a sorpresa Bella ciao, diventato ormai un inno di tutte le resistenze sul pianeta, cantato in un rimbalzo di voci tra Piero e il pubblico, con grande partecipazione e qualche sporadico fischio di qualcuno che, evidentemente, non ha mai ascoltato bene i testi dei Litfiba, fermandosi alla musica. Un po’ come chi nei libri guarda solo le figure.
È l’intro perfetta per Sparami, canzone scritta 20 anni fa in supporto dei palestinesi e che ancora oggi rimane attuale e fa volare il pensiero agli ucraini che resistono all’aggressione russa.
Si prosegue con Istanbul, «uno dei nostri brani degli anni ’80 che mi dà più i brividi», a detta di Pelù per poi estendere la dedica de Il volo, canzone scritta per Ringo De Palma, anche a Candelo Cabezas ed Erriquez della Bandabardò.
La parte centrale del live è un concentrato di hit e singoloni: si parte con Fata Morgana per poi liberare il proprio Spirito, prima di eleggere la miss Regina di cuori «tramite scapezzolamento», come annuncia Piero. Ben due vincitrici, a far media con lo zero della serata di apertura.
C’è tempo anche per fare pace col primo scioglimento della band e quell’album, Infinito, che è il più venduto della loro discografia (oltre un milione di copie), ma che ha portato alla separazione tra Piero e Ghigo e alla delusione di molti fan storici per le sonorità marcatamente pop.
Ma stavolta Il mio corpo che cambia (non veniva suonata dal vivo proprio da quel tour del 1999) arriva in una versione tirata che mette d’accordo tutti, sopra e sotto il palco, facendo definitivamente pace anche con quella parte di passato, come in una catarsi finale e definitiva.
Dopo Ci sei solo tu ed un accenno di Pioggia di luce, Piero introduce Lulù e Marlene dicendo «questo è quello che sta succedendo nei sotterranei di Mariupol adesso» e cambiando anche leggermente il testo con una frase presa in prestito dalla sua strofa ne Il mio nome è mai più, ovvero “la pace è l’unica vittoria”.
Si torna agli anni ’90 con Ritmo 2#, per poi fare un salto nel nuovo secolo sulle note di Barcollo, secondo singolo post-reunion del 2010.
Chiusura dedicata a tre veri e propri pezzi da novanta: Gioconda, Lacio Drom e Cangaceiro, che scatenano il pubblico in un’apoteosi collettiva, fino al classico urlo conclusivo a rimpallo tra Piero e il pubblico: “que viva el bandido Litfiba!”
Non potevano ovviamente mancare i bis, e allora si spinge sull’acceleratore fino alla fine nello Stato libero di Litfiba, dove niente è Proibito, per concludere esorcizzando finalmente tutti i propri peccati sulle note di El diablo, con l’ormai consueta dedica a “sua santità el diablo: Ratzinger!”
Due ore di energia pura, con una band compatta che spara proiettili di rock sulla folla, per puntare il dito ed esorcizzare quelli veri, sparati nei 54 conflitti attualmente in atto nel mondo, come ricorda Pelù dal palco.
Un concerto che metterà certamente d’accordo tutti i fan dei Litfiba, tra brani storici, hit immancabili e qualche chicca ripescata dal passato.
Un’occasione da non perdere per fare un ultimo giro (pardon, girone) sui 42 anni di rock di Piero e Ghigo.
Queste le prossime date de l’Ultimo girone
3 maggio – Napoli, Casa della Musica (sold out)
4 maggio – Napoli, Casa della Musica (sold out)
10 maggio – Roma, Atlantico (sold out)
11 maggio – Roma, Atlantico (sold out)
16 maggio – Firenze, TuscanyHall (sold out)
17 maggio – Firenze, TuscanyHall (sold out)
24 maggio – Milano, Alcatraz (sold out)
25 maggio – Milano, Alcatraz (sold out)
3 luglio – Legnano (MI), Isola del Castello
9 luglio – Nichelino (TO), Palazzina di caccia di Stupinigi
15 luglio – Lucca, Piazza Napoleone
16 luglio – Ferrara, Piazza Trento e Trieste
18 luglio – Roma, Rock in Roma
20 luglio – Matera, Arena Cava del Sole
23 luglio – Catania, Villa Bellini
27 luglio – Bergamo, Arena Estiva Fiera
29 luglio – Villafranca (VR), Castello scaligero
30 luglio – Majano, Festival di Majano
13 agosto – Alghero, Anfiteatro Maria Pia
18 agosto – Lecce, Pala Live
20 agosto – Cattolica (RN), Arena della Regina
26 agosto – Romano d’Ezzelino (VI), Villa Ca’ Cornaro
I biglietti sono in vendita su Ticketone.
La scaletta del concerto
1. Eroi nel vento
2. Tex
3. La preda
4. Dimmi il nome
5. L’impossibile
6. Apapaia
7. Bella ciao
8. Sparami
9. Istanbul
10. Il volo
11. Fata Morgana
12. Spirito
13. Regina di cuori
14. Il mio corpo che cambia
15. Ci sei solo tu
16. Pioggia di luce
17. Lulù e Marlene
18. Ritmo 2#
19. Barcollo
20. Gioconda
21. Lacio drom (Buon viaggio)
22. Cangaceiro
23. Proibito
24. El diablo