Il film è stato realizzato con il contributo del CAI, Club Alpino Italiano- Centro di Cinematografia e Cineteca
Maurizio Panseri e Marco Cardullo, alpinisti e ciclisti, decidono di ripercorrere il viaggio che nel 1952 portò Hermann Buhl, in bicicletta, in un fine settimana, da Innsbruck alla parete nord-est del badile, salito in prima solitaria attraverso la via Cassin in quattro ore; un percorso che l’alpinista italiano Riccardo Cassin aveva aperto nel 1937 in quattro giorni. Buhl, che in seguito diventerà famoso per molte salite, tra cui la prima al Nanga Parbat in solitaria e al Broad Peak con Kurt Diemberger, il 4 luglio del ‘52 lascia Innsbruck in bici. Dopo aver risalito la valle dell’Inn, arriva alla base del Badile, la sale attraverso la via Cassin e poi scende. Con grande tranquillità riprende la bici e torna a casa, per essere al lavoro puntuale il lunedì mattina. Un’impresa raccontata in poche asciutte nella bellissima autobiografia È buio sul ghiacciaio. Preziosa nel film è la testimonianza di Kriemhild Buhl, figlia di Hermann che ricorda le imprese del padre e la morte prematura che lascia sua madre vedova con tre figlie piccole. La pellicola, affermano i due autori, torna a cogliere con lo sguardo i cambiamenti e la bellezza delle geografie alpine sul cammino tra Italia, Svizzera e Austria.