Maurizio Vandelli torna con un progetto dedicato a Battisti: «Era una persona straordinaria»

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Maurizio Vandelli

Emozioni garantite è il nome del nuovo progetto di Maurizio Vandelli, interamente dedicato a Lucio Battisti.

Domani, giovedì 26 maggio, al Teatro San Domenico di Crema è in programma la data zero del tour che toccherà poi le piazze italiane. A settembre quindi Vandelli pubblicherà un disco con alcune delle più belle canzoni di Battisti: Fiori rosa fiori di pesco, Un’avventura, Emozioni, 7e40, 10 ragazze, La luce dell’est, Amarsi un po’, Il tempo di morire, Perché no, La compagnia, Mi ritorni in mente, Umanamente uomo il sogno. Sempre a settembre uscirà anche un libro, scritto da Massimo Cotto, che racconta l’intera vita, personale ed artistica, di Vandelli.

Alla vigilia della data zero abbiamo intervistato quello che fu il leader dell’Equipe 84 per farci raccontare il suo nuovo progetto e qualche aneddoto della sua carriera.

Domani inizia il tuo nuovo tour, dedicato a Lucio Battisti. Perché questa scelta?
L’idea mi è venuta vedendo la faccia triste della gente in questi due anni e mezzo. Ho voluto fare un concerto per loro. Sarà un karaoke, ma con orchestra, ci sarà uno schermo di otto metri sul quale verranno proiettati i testi delle canzoni ed immagini legate alle parole. Il pubblico sarà così messo in condizione di fare lo spettacolo. Già una decina di canzoni di Battisti le facevo in passato, ora ne ho aggiunte altre per dare la possibilità alla gente di cantare con noi. La scaletta sarà incentrata sui pezzi di Battisti, ma farò anche qualcosa dell’Equipe 84, perché se no mi picchiano…

Dopo la data zero di Crema, quali saranno i prossimi concerti?
Non c’è ancora un calendario, il cd uscirà a settembre e quindi anche il tour ufficiale inizierà a settembre. Quello non ufficiale, invece, comincia adesso. Faremo una decina di date in estate e poi cominceremo il tour vero in autunno.

Ci puoi anticipare qualcos’altro del concerto?
Ci saranno degli amici ospiti sullo schermo. Ad esempio Fausto Leali, che canta con me Pensieri e parole. E Cesara Buonamici, che legge al telegiornale «ieri 29 settembre…». Per gli altri nomi lasciamo la sorpresa a chi verrà a vedere i concerti.

In contemporanea con il disco uscirà anche il libro curato da Massimo Cotto. Cosa conterrà?
Non ne ho idea, non l’ho ancora ricevuto. So solo che sono stato due giorni con Massimo e gli ho raccontato le cose simpatiche (e meno simpatiche) che mi sono successe nella vita. Il libro sarà il risultato di questa chiacchierata.

Le canzoni del disco come le hai scelte?
Ho scelto quello che ho ritenuto le più adatte per essere riascoltate oggi su cd. La mia preferita è quella che conoscevo un po’ meno, vale a dire Perché no. Secondo me è un capolavoro. Ho messo quelle che mi hanno colpito di più del periodo d’oro Mogol-Battisti. Mi dispiace per Panella e gli altri, ma ho fatto quelle che ho vissuto anche io. In studio con Lucio sono andato con Emozioni, Pensieri e parole, l’ho aiutato in molti pezzi. Ho vissuto quel periodo ed ho scelto le canzoni che mi avevano colpito di più.

Che ricordo hai dell’uomo Battisti?
Era una delle persone più simpatiche al mondo. Eravamo due battutari che potevamo vincere a X Factor il premio comico… Ci divertivamo, era una persona straordinaria, con una grande voglia di vivere e divertirsi.

Sei rimasto in contatto con lui anche dopo che ha scelto di ritirarsi della scena pubblica e comunicare solo con la musica?
No, non l’ho più sentito. Con una sola eccezione. Nel 1989 pubblicai un disco intitolato 29 settembre ’89, che conteneva 29 Settembre ed altre canzoni non sue. In quell’occasione mi arrivò una sua telefonata. Mi disse: «A Mauri’, questo è quello che intendo io per rivisitazione. Bravo, ciao». Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere.

Parlando della tua carriera, perché ti sei allontanato dal mondo della musica per una decina di anni a partire dal 1979?
Fu una mia scelta, in quel periodo ebbi la fortuna di entrare in un altro mondo legato alla creatività. Iniziai a fare spot pubblicitari, trasmissioni televisive particolari, un campo diverso da quello della musica, ma sempre creativo. Sono poi tornato alla musica quando gli industriali italiani iniziarono a comprare le “macchinette” per farsi la pubblicità in casa. Era calata la richiesta, c’era un po’ di crisi nell’ambiente che frequentavo. È una fortuna nascere musicisti, fai un lavoro che alla fine ti diverte anche. E mi diverto ancora, anche se prima di una data zero ho sempre un po’ di ansia.

Il tuo ritorno fu caratterizzato da collaborazioni importanti. Ad esempio Vasco Rossi scrisse una canzone per te, insieme a Gaetano Curreri, che si intitolava Ladri d’amore. Come nacque quella collaborazione?
Mi sembra che fosse stato lo stesso Vasco a propormi la canzone. È stato molto carino, anche se appena sentita la canzone ho pensato: «Non è proprio una hit…». Si sentiva che non era un brano da primi posti in classifica. Era una canzone raffinata, bella, ricercata, ma non il pezzo da hit parade.

In questi due anni di pandemia sei riuscito a suonare un po’?
Quasi niente, è anche per questo che ho ansia per questa data zero. Sono andato solo due volte all’Arena di Verona: una volta per una trasmissione della Rai, ed ho cantato quattro pezzi; l’altra per la festa per i 70 anni di Jerry Calà. In questa seconda occasione c’erano tanti artisti, dalla Ricciarelli a J-Ax, e ci siamo divertiti molto. Col gruppo riprendo adesso. Dovevo partire in tour l’8 marzo 2020 con Shel Shapiro, 45 date garantite. Pochi giorni prima hanno chiuso tutto.

Nato a Lavagna (GE) il 26 luglio 1970, nel giorno in cui si sposano Albano e Romina, dopo un diploma in ragioneria ed una laurea in economia e commercio, inizio una brillante (si fa per dire) carriera come assistente amministrativo nelle segreterie scolastiche della provincia di Genova e, contemporaneamente, divorato dalla passione del giornalismo, porto avanti una lunga collaborazione con l’emittente chiavarese Radio Aldebaran, iniziata nel 2000 e che prosegue tuttora. Per 15 anni ho collaborato anche con il quotidiano genovese Corriere Mercantile. Dal 2008 e fino alla sua chiusura ho curato il blog Atuttovasco.

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