Alla vita
di Stéphane Freiss
con Riccardo Scamarcio, Lou de Laâge, Pierre-Henry Salfati, Astrid Meloni, Nicola Rignanese
Ogni anno in una masseria del sud Italia, fin da quando Elio (Scamarcio) era bambino, vengono da Aix Le Bains ebrei ortodossi per recuperare cedri le cui misure sono “kosher”, ovvero così pure da poter essere usati, come prescrive la Torah, nel Sukkot, la Festa delle Capanne che ricorda l’esodo dalla schiavitù in Egitto. Le regole degli ebrei ortodossi ( e le moltissime proibizioni rituali) non stanno più bene a Esther (Lou de Laâge) che a 26 anni non è ancora sposata e la comunità preme perché accetti un pretendente: lei di nascosto si confida a un misterioso amico su internet (su cui va clandestinamente), e mentre si lamenta delle limitazioni che permeano la sua vita scopre un piccolo (molto piccolo, ma prezioso) frammento di libertà incrociando lo sguardo di Elio (sposato e divorziato con figli) nel breve tempo del raccolto dei cedri. Il film ha uno sguardo femminile complesso: non è davvero facile distinguere chi è meno libero tra una donna che non sopporta più la tradizione della sua fede e un uomo che nella tradizione (da cui in apparenza era già libero) si è imprigionato volontariamente.