Venditti e De Gregori partono con un sold out: in 44.000 all’Olimpico

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venditti e de gregori
Foto: Roberto Panucci

Sono saliti per la prima volta insieme su un palco per un tour tutto loro e l’hanno fatto in grande stile: Antonello Venditti e Francesco De Gregori hanno inaugurato la loro serie di concerti davanti a 44.000 persone, in uno Stadio Olimpico pieno in ogni ordine di posti.

Due amici, due figli di Roma che hanno chiamato a raccolta la città, che ha risposto presente in maniera trasversale: tre generazioni di fan hanno infatti riempito i seggiolini dell’Olimpico nella calda serata romana (durante la giornata sono stati toccati anche 36 gradi). Un pubblico di tutte le età riunito a cantare capolavori senza tempo che hanno segnato la storia della musica e della cultura popolare italiana: dagli adolescenti, che quando quelle canzoni sono state scritte non erano nemmeno nati, fino ai coetanei dei due cantautori sul palco (73 anni Venditti, 71 per De Gregori).

Il concerto

Quello che accoglie gli spettatori al loro ingresso nello stadio è un palco d’altri tempi, se vogliamo, come gli stessi Venditti e De Gregori ci avevano anticipato durante l’incontro del pomeriggio: nessun maxischermo a fare da sfondo ad una scenografia decisamente anni ’80, fatta solo di riflettori e strisce di led, come a dire “non abbiamo bisogno di effetti speciali per arricchire il concerto, bastano le nostre canzoni”.
Unica “concessione video”, due ledwall laterali per permettere di vedere meglio anche a chi si trova seduto lontano dal palco.

Sulle note di Così parlò Zarathustra entra la band, composta da un mix dei musicisti che da anni collaborano separatamente con i due artisti: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre) e Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). Per questa speciale occasione troviamo aggregate al gruppo anche Fabiana Sirigu (violino) e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti.

L’apertura del concerto non è nient’altro che un racconto di cronaca: quel “partirono in due ed erano abbastanza” di Bomba o non bomba è proprio quello che successe esattamente 50 anni fa a pochi passi da questo stadio, negli studi della IT di Vincenzo Micocci, dove Venditti e De Gregori registrarono nel 1972 il loro unico album insieme, Theorius Campus.

Attenzione, però. Questo concerto, e il relativo tour, non sono un’operazione nostalgia in ricordo dei bei tempi andati, ma un progetto totalmente nuovo: la nuova band ha fatto sì che il sound dei due cantautori si fondesse insieme, dando vita ad arrangiamenti del tutto nuovi che riescono a tenere insieme le due diverse anime musicali di Venditti e De Gregori.
E poi ci sono proprio loro due, che riescono sapientemente ad amalgamare le loro voci marcatamente differenti, donando una nuova vita ai brani eseguiti in duetto.
E allora ecco una dietro l’altra La leva calcistica della classe ’68, Modena, Bufalo Bill, La storia, Peppino, Generale, Sotto il segno dei pesci e Che fantastica storia è la vita, in un rimpallo di repertori, strofe e ritornelli scambiati e presi in prestito l’uno dall’altro.

Arriva il momento di celebrare la scintilla iniziale, quell’album di cinquant’anni fa da cui tutto è cominciato, ed è la volta di Dolce signora che bruci, in una versione acustica a due voci con l’accompagnamento alla chitarra del Principe, che poi esegue Alice e Sangue su sangue da solo, insieme alla band.

Siamo esattamente a metà concerto ed arriva il ricordo di un grande amico in comune: Lucio Dalla.
Prima De Gregori accenna il tema di Com’è profondo il mare sul finale di Santa Lucia, brano che il cantautore bolognese gli ha sempre invidiato, poi torna sul palco Antonello per duettare sulle note di Canzone, e successivamente il solo Venditti al piano ricorda, prima di eseguirla, che Ci vorrebbe un amico è dedicata proprio a lui.

Tocca ad altre due hit “vendittiane” come Sara e Notte prima degli esami prima di rivedere di nuovo il duo sul palco a cantare Pablo, curiosamente introdotta da un accenno di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd da parte della band. Arriva quindi La donna cannone, capolavoro quasi intoccabile ma in cui la voce di Venditti riesce ad incastonarsi alla perfezione negli incisi, seguita da Unica.

C’è di nuovo spazio per una parentesi “solista” di entrambi: inizia De Gregori con due pezzi da novanta come Rimmel e Titanic, ma la risposta di Venditti non è da meno con Giulio Cesare, Alta marea e In questo mondo di ladri.

Abbiamo già superato le due ore di concerto quando sul palco si ricompone la coppia per una versione intensa e particolarmente emozionante di Sempre e per sempre, seguida da quella che De Gregori definisce “la più bella canzone su Roma che un essere umano ha mai scritto”, riferendosi ovviamente a Roma Capoccia, brano perfetto per chiudere la prima parte di questo concerto “giocato in casa”.

Una breve pausa ed è il momento dei bis: si parte con Il vestito del violinista, per poi passare a Ricordati di me, già pubblicata qualche mese fa come 45 giri nella versione a due voci, finchè il palco non si colora di verde rosso e bianco e immancabilmente arriva Viva l’Italia.

Ci si avvicina al momento dei saluti, e non poteva essere che Buonanotte fiorellino a far capire che il concerto sta per finire, ma per chiudere la serata non poteva mancare Grazie Roma, sia come ringraziamento alla città per questa serata speciale, sia per festeggiare la recente vittoria della Conference League da parte della squadra giallorossa.

Oltre 30 brani in scaletta per quasi tre ore di concerto.
Da annotare una curiosità: la scaletta è equamente divisa tra i due cantautori, con 15 brani di Venditti, 15 di De Gregori, uno tratto da Theorius Campus (sebbene scritto dal solo De Gregori) e una cover di Lucio Dalla.
Con due repertorti pressochè sterminati era chiaro che sarebbero rimasti fuori diversi grandi successi, ma probabilmente nessuno se ne sarà accorto, vista comunque la quantità di evergreen che Venditti e De Gregori hanno offerto al pubblico.
E prendendo spunto da quel coro nel nuovo arrangiamento de La storia, ripetuto come un mantra quasi a volerlo ribadire a loro stessi e al pubblico, c’è proprio da credergli: la storia sono loro.

La scaletta del concerto

1. Bomba o non bomba
2. La leva calcistica della classe ’68
3. Modena
4. Bufalo Bill
5. La storia
6. Peppino
7. Generale
8. Sotto il segno dei pesci
9. Che fantastica storia è la vita
10. Dolce signora che bruci
11. Alice
12. Sangue su sangue
13. Santa Lucia
14. Canzone (cover Lucio Dalla)
15. Ci vorrebbe un amico
16. Sara
17. Notte prima degli esami
18. Pablo
19. La donna cannone
20. Unica
21. Rimmel
22. Titanic
23. Giulio Cesare
24. Alta marea
25. In questo mondo di ladri
26. Sempre e per sempre
27. Roma Capoccia

28. Il vestito del violinista
29. Ricordati di me
30. Viva l’Italia
31. Buonanotte fiorellino
32. Grazie Roma

I prossimi appuntamenti con Venditti e De Gregori

Il tour proseguirà nei prossimi mesi, con decine di appuntamenti in tutta Italia.
Ecco il calendario:

7 luglio – Ferrara, Piazza Trento Trieste (Summer Festival)
10 luglio – Lucca, Piazza Napoleone (Summer Festival)
12 luglio – Verona, Arena
14 luglio – Marostica (VI), Piazza Castello (Summer Festival)
16 luglio – Cattolica, Arena della Regina
18 luglio – Treviso, Arena della Marca
20 luglio – La Spezia, Piazza Europa
22 luglio – Chieti, Anfiteatro La Civitella
24 luglio – Palmanova (UD), Piazza Grande (Estate di Stelle)
29 luglio – Napoli, Arena Flegrea
31 luglio – Benevento, Museo agricolo Musa
19 agosto – Fasano (BR), Piazza Ciaia
21 agosto – Lecce, Pala Live (Oversound Festival)
23 agosto – Roccella Jonica (RC), Teatro al Castello (Summer Festival)
25 agosto – Palermo, Velodromo
27 agosto – Taormina (ME), Teatro Antico
28 agosto – Taormina (ME), Teatro Antico
1 settembre – Roma, Cavea Auditorium Parco della Musica
2 settembre – Roma, Cavea Auditorium Parco della Musica
5 settembre – Brescia, Piazza della Loggia (nuova data)
5 ottobre – Verona, Arena (nuova data)

I biglietti sono in vendita su Ticketone.

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