Nope

Incontri ravvicinati. Di che tipo? Geniale

0

Nope
di Jordan Peele
con Steven Yeun, Daniel Kaluuya, Keke Palmer, Michael Wincott, Donna Mills

Dopo aver preso per i fondelli Indovina chi viene a cena in Scappa- Get Out e il tema del doppio in Noi, il ragazzo d’oro dell’horror (ma è riduttivo: è comico, drammatico, attore, sceneggiatore, regista) adesso scherza anche coi titoli. Nope (pronuncia “Noup”) è un modo di dire “No” che sta a Yep invece di Yes per dire Sì. Slang. È una storia seria? Sì. Ma verrebbe da dire Nope. Muore un cowboy afroamericano addestratore di cavalli per Hollywood. Qualcosa dal cielo l’ha colpito con una moneta nel cervello. E una chiave s’è infilata nella coscia del cavallo. C’è una spiegazione scientifica a cui non crede nessuno. Il laconico figlio (Kaluuya) e l’effervescente figlia (Palmer) si ritrovano con il ranch a rischio di fallimento e strani fenomeni che li circondano in uno spazio poco visto persino dai satelliti di Google Maps. Forse quando i cavalli impazziscono avvengono incontri con UFO (ma ora si dice UAP) e se riescono a registrarli risolvono i loro problemi, vanno in tv da Oprah e diventano ricchi. In effetti qualcosa che vola nel cielo c’è. È un disco volante come quelli dei film anni Cinquanta? Un cappello da cowboy? Una cosa dall’altro mondo? Incontri ravvicinati del terzo nitrito? Non stiamo sfottendo il film: constatiamo affascinati quanto Peele sappia controllare come un equilibrista una materia che sta tra il film di serie C, la fantascienza, le sfumature della paranoia contemporanea sull’ossessione per le immagini, il mondo come parco a tema e l’ansia creaturale dell’universo sconosciuto. Pensa di andare a spiegare il TUTTO? Nope, però…

Alcuni contenuti o funzionalità non sono disponibili senza il tuo consenso all’utilizzo dei cookie!

 

Per poter visualizzare questo contenuto fornito da Google Youtube abilita i cookie: Clicca qui per aprire le tue preferenze sui cookie.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci qui il tuo nome