Ligabue si dissocia dallo spot della Lega:”Giù le mani da Radiofreccia”

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Ligabue
@Silvia Saponaro

Il giorno delle votazioni (importantissime) è sempre più vicino e ogni partito, giustamente, pensa alla propria propaganda. Peccato però che il video postato ieri dalla Lega di Matteo Salvini non sia andato proprio giù a Ligabue e al suo staff. E non parliamo di una dissociazione politica che da anni Luciano non nasconde rispetto ad alcune idee, ma perché nello video-spot viene utilizzato un pezzo del film di Radiofreccia. E non uno a caso, ma il cuore stesso della pellicola, il famoso Credo di Freccia pronunciato alla radio.

Il “cortometraggio che imbarazza il Pd”, questo il titolo del video, parte  dalla storia del  caso di Albino Ruberti,  ex capo gabinetto del sindaco Pd di Roma Roberto Gualtieri che si è dimesso dopo le minacce urlate in strada a Frosinone. All’inizio si vede una ragazza che ascolta in cuffia il monologo di Stefano Accorsi in “Radiofreccia”. Come il “Credo” cioè lo slogan della Lega. La ragazza però ad un certo punto interrompe l’ascolto perché sente le grida registrate di Ruberti, “In ginocchio o ti sparo”. Il video è tutto un attacco alle mancanze avute, secondo il partito di Salvini, da parte del Pd ed in particolare del segretario Enrico Letta.

Come prevedibile, e come anticipato dal suo entourage in questo   articolo, Luciano si dissocia totalmente dalla mossa del partito leghista in un comunicato congiunto con là Fandango di Domenico Procacci (che ha prodotto il film) e Stefano Accorsi, protagonista.

“GIÙ LE MANI DA RADIOFRECCIA!

Oggi Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film “Radiofreccia”, comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la “Lega per Salvini Premier” dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film “Radiofreccia” illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa.

Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il “credo laico” di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore.

La diffida contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale.”

 

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