Quando si dice un talento sbocciato tardi, non può che venirci in mente Ed Harris. Se all’inizio della carriera il fisico da giocatore di football e la faccia da Spaghetti Western lo avevano indirizzato ad una serie di film blockbuster (in genere astronauta o militare o entrambi, vedi The Abyss, Apollo 13 — mitica la sua scena di problem solving collettivo — e Uomini veri), è solo a quasi 50 anni che il cinema scopre un talento come pochi sul cinema. Voce potente ed espressiva come poche (peraltro è quella usata fuoricampo ne L’uomo dei sogni con Kevin Costner e in Gravity con Sandra Bullock), a metà anni ’90 il volto di Ed inizia a scavarsi di rughe che in qualche modo ne esaltano una sensibilità nascosta dietro uno sguardo solo apparentemente di ghiaccio. Insomma, più il buon Ed perde i capelli (caso più unico che raro a Hollywood), più migliora la performance. Peraltro, Ed è uno straordinario catalizzatore, avendo la rara dote di migliorare la performance di chi lavora con lui. Non per nulla dice di sé: «Recitare non è una competizione, una delle prime cose che ho imparato è che l’unica persona con cui competi mentre reciti sei te stesso».
Ben 4 le nominations all’Oscar, almeno una statuetta l’avrebbe meritata. Tante le parti memorabili: ci teniamo il regista semi-divino in The Truman Show (straordinario), la pazzia geniale del pittore Pollock (inaspettato per lo stile di Ed), e il fuggitivo cinico e amareggiato di The Way Back (commovente) e l’ingegnere demiurgo di Snowpiercer (definitivo).
Dopo l’apparizione il sequel Top Gun: Maverick nel 2022, e in arrivo nel 2023 con 3 titoli e soprattutto la sua terza regia, il western The Ploughmen, ben 15 anni dopo la seconda… un altro dei suoi talenti non proprio precoci!
Altre ricorrenze
- 1946, nasce Joe Dante regista di Salto nel buio e Gremlins
- 1961, nasce Alfonso Cuarón, regista spagnolo approdato a Holliwood con Gravity
- 2010, muore Leslie Nielsen, attore comico de La pallottola spuntata e L’aereo più pazzo del mondo