Eccoci, è appena iniziato il 2023, l’anno che riporterà in tour in tutto il mondo, e in Italia Bruce Springsteen, e siamo qui a raccontarvi passo dopo passo cosa succederà in questi mesi di avvicinamento ai tre concerti italiani.
Messa in archivio l’uscita di Only The Strong Survive, l’album di cover soul che Bruce ha pubblicato lo scorso 11 novembre per rendere omaggio in qualche modo alle canzoni che ascoltava in radio quando ancora non era la rockstar che conosciamo oggi. E anche – aggiungiamo – per divertirsi (una volta tanto, come ha detto lui stesso) solo a cantare. Lo abbiamo visto tutti in tutti i programmi televisivi e radiofonici più importanti d’America (da Jimmy Fallon a Howard Stern), abbiamo letto le interviste sui giornali più importanti (Rolling Stone) e lo abbiamo trovato in ottima forma. Allegro, tonico, divertito e ironico, Springsteen non ha lesinato battute e sorrisi. Si è soprattutto esibito per la prima volta dal vivo in alcuni dei brani di Only The Strong Survive: “Do I love You” e “Nightshift”, nella puntata del 14 novembre 2022, “Turn Back The Hands Of Time”, “Don’t Play That Song”, cantate il giorno successivo. Una piccola anticipazione di quello che potremmo aspettarci nei concerti della prossima estate.
Intanto però, Bruce – come anticipato in tv – ha iniziato le prove del tour a Red Bank, al Count Basie Center for the Arts, e il livello di ansia è immediatamente iniziato a salire. Gli Springsteeniani sanno bene a cosa mi riferisco. Tutti noi cadiamo preda di un’ansia incontrollabile che si accompagna a una frenesia impossibile da tenere a freno. Cominciamo a leggere tutto, a chiamare i nostri amici in America per carpire qualche informazione, anche il dettaglio più insignificante (oggi è arrivato con una sciarpa rossa al collo che ieri non aveva, ad esempio) fa salire i battiti cardiaci. Siamo irrimediabilmente tutti malati. Ma è decisamente l’unica malattia che ci piace aver contratto.
A parte le considerazioni ansiogene, va detto che nella prima scaletta trapelata all’esterno il 6 gennaio scorso, ci sono “Burning Train”, “It’s So Hard To Be A Saint In The City”, “Badlands”, “Radio Nowhere”, “Ghost”, “No Surrender”, “ Spirit In The Night”, “Do I Love You”, “Wanna Be With You”, “I’m A Rocker”, “This Hard Land”, “Higher And Higher” (ovvero “Nightshift”), “Letter To You”, “Jungleland”, “The Rising”, “Streets Of Philadelphia”, “In My Dreams”. Non male, direi. Anche se sappiamo bene che Springsteen è in grado di cambiare scaletta ad ogni concerto e che la E Street Band – come rivelò una volta in un’intervista Max Weinberg – è pronta a suonare ogni sera, in ogni occasione, 250 canzoni diverse!
Il tour di Springsteen inizierà ufficialmente il 1° febbraio da Tampa (Florida), saranno 62 le date ad oggi confermate, che potrebbero diventare 63 o forse anche di più, chissà…
P.S. La foto in evidenza è presa da Internet