Lo scorso 12 gennaio è partita la settima stagione della fiction su Rai 1 Che Dio ci aiuti ed stato subito record con 5.280.000 spettatori e il 28.2% di share. C’erano i fan che la aspettavano e c’era la voglia di conoscere i nuovi arrivi come quello di Suor Teresa, interpretata da Fiorenza Pieri, che ha l’arduo compito di subentrare a Suor Angela, ovvero Elena Sofia Ricci.

Fiorenza Pieri è reduce dal recente successo della serie Netflix Odio il Natale, una delle più viste sul famoso canale in streaming, e da un passato importante nel cinema, in Tv e soprattutto a teatro.
Prima l’esordio al Teatro stabile di Genova nel 2005, subito diretta da registi come Marco Sciaccaluga, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Poi, per il Teatro Stabile del Veneto, è Giulietta in Giulietta e Romeo, sotto la direzione di Giuseppe Marini, e quindi è nel cast di due spettacoli di Cechov per il Teatro Astra di Torino. Insomma un grande amore per il teatro che l’ha portata anche a fondare la compagnia NIM Neuroni in Movimento e a dirigere per il Teatro Nazionale di Genova Aeroplani di carta di Elise Wilk.
Già queste importanti premesse fanno capire la preparazione di questa attrice che rimane sempre un po’ perplessa quando si parla di questo mestiere come un’occasione caduta dal cielo, invece di valorizzare il duro lavoro che c’è dietro alle decine e decine di provini che un attore abitualmente deve fare per ottenere dei ruoli. Preparazione che vale anche per i personaggi interpretati sul grande schermo o in TV.
Al cinema abbiamo visto Fiorenza a fianco di Elio Germano ne Il mattino ha l’oro in bocca e poi l’abbiamo ritrovata nel film tv Mai scherzare con le stelle. Ha lavorato nella serie Tutto può succedere insieme a Maya Sansa, nel medical drama Doc – Nelle tue mani, con Luca Argentero, in Don Matteo, Blanca e in altre due importanti produzioni televisive come Non mentire e Io ti cercherò, entrambe dirette da Gian Luca Maria Tavarelli.
Durante un incontro con l’attrice al Riviera International Film Festival di Sestri Levante si è parlato anche del suo amore per il cinema indipendente e in particolari per il genere horror e di fantascienza con cui, secondo la sua opinione, si possono raccontare sotto forma di favola grandi metafore della nostra vita e della nostra società. Ha lavorato infatti nella commedia/horror Terror Take Away di Alberto Bogo, in cui si affrontano anche le tematiche del lavoro giovanile, e in diversi cortometraggi di genere come Durante la morte di Davide Scovazzo.
Avendo avuto la possibilità di incontrarla e di parlare anche della sua passione per le arti marziali, mi aspetto di vedere presto questa elegantissima e simpaticissima attrice prendere a cazzotti il cattivo di turno in qualche adrenalinico action movie.