ESA: «Con “Splendente” festeggiamo 30 anni di OTR con un vestito super classico»

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Il rap in Italia ha vissuto il suo periodo evolutivo e di maggiore consacrazione nella seconda metà degli anni novanta e a cavallo del nuovo millennio.
Proprio in quel periodo, tra i rappresentanti di spicco del movimento, c’era la voce graffiante del “presidente” ESA e dei suoi OTR. Uno stile puro e genuino, che rispecchiava sempre con la massima chiarezza il senso “street” che aveva quel genere. Un esempio di coerenza e capacità che ha fatto da apripista per tantissimi amanti della black, che successivamente hanno trovato fortuna nell’industria musicale.

Il 15 aprile del 2022 gli OTR hanno festeggiato il loro trentesimo compleanno pubblicando l’album Splendente. Un disco che si è rivelato essere l’ennesimo saggio di coerenza del quartetto formato da ESA, Polare, Vigor e Skizo. Un album che per gli amanti del genere rappresenta una vera perla e che molti, soprattutto giovani, dovrebbero ascoltare per conoscere meglio le radici da cui si è sviluppato quel sound che, sotto diverse forme evolutive, oggi primeggia nel mainstream.

Splendente è un disco con un’identità ben precisa, coerente sia nel suono che nei featuring, vista la presenza di nome come DJ Bront, Ice One, Tormento, DJ Shocca, Toni-L e DJ Sandal. E da domani, 27 gennaio, l’album sarà disponibile anche in vinile limited edition. 300 copie black e 100 colore verde trasparente.
Questa pubblicazione è accompagnata dal videoclip di Rap di qualità (che trovate in fondo all’articolo). Le immagini in bianco e nero firmate da Carlos Gasparotto hanno come protagonista la band in uno scenario minimale. Due microfoni, due giradischi, beat e rime sono la scenografia che fa da cornice al playback del quartetto: essenziale, puro, genuino, in pieno stile OTR.

Abbiamo scambiato 4 chicchiere con ESA per parlare di questo lavoro.

Innanzitutto, come è nata l’idea di Splendente?

Diciamo che la pandemia ha fatto sì che con gli OTR avessimo modo di trovarci di più in studio, vista anche l’impossibilità di esibirsi dal vivo. Per cui, partendo da dei progetti che avevamo già iniziato, abbiamo dato seguito al nostro lavoro ed è venuto fuori Splendente. L’album è nato con la voglia di tornare a suonare, ce lo stiamo godendo assieme, ed è anche un modo per festeggiare l’amicizia e la passione che ci legano ormai da trent’anni.

Un disco di rap che azzarderei definire “puro”, non contaminato dalle evoluzioni del sound, ma che ha chiarissime radici in quell’underground di cui siete veramente degli alfieri da sempre.

Devo dire che è stata una vera e propria esigenza. È bello che il suono si sia evoluto e ci siano nuove tendenze, mi piace che persone inventino nuovi generi e li seguo volentieri, però per festeggiare i 30 anni sentivamo di voler indossare un vestito super classico, come si fa per le grandi occasioni.
Ovviamente se in futuro ci saranno altre influenze da cui poter cogliere spunto anche gli OTR sapranno mettersi in gioco, ma ora avevamo la necessità di fare un disco super classico per gli amanti del genere. Inoltre devo dire che nonostante tutte le evoluzioni che ha avuto il sound mi piace molto il fatto che l’hip hop sia sempre un pò un genere di nicchia.
Quando parlo delle radici di questa cultura mi viene in mente un discorso fatto con un amico, un grande writer newyorkese di nome BOM5. Lui mi raccontava di come a loro ragazzi del Bronx questo suono avesse salvato un po’ la vita, evitandogli di prendere strade che li avrebbero poi condotti probabilmente alla galera o alla morte.
Per cui mi piace che il nostro genere mantenga questa natura underground fatta di storie vere, vissute sulla propria pelle, e che funga un po’ da salvagente per chi vive storie difficili, perché un bell’esempio si può dare anche e soprattutto dopo aver sbagliato.

Splendente è un disco pieno di collaborazioni storiche…

In generale tendo a fare featuring che potrei definire “organici”, con persone che in quel momento hanno veramente voglia di collaborare con noi.
Non ti nascondo che avremmo potuto avere anche qualche ragazzo giovane che merita in questo disco, però tra le restrizioni della pandemia e diverse vicissitudini abbiamo sfruttato tempo in studio anche per stare con i nostri amici più stretti, con grande voglia di fare musica e di avere la prospettiva di poterlo portare dal vivo.
Devo dire che ora che ci stiamo riuscendo anche molti ragazzi giovani apprezzano molto questo lavoro, e questo ci conferma che questo suono non ha età.

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Tutti mi chiamano Pillu da pochi giorni dopo la mia nascita, a Roma nel 1980. Musicalmente nasco e cresco nella Black dove mi sono cimentato e mi cimento sia come rapper che come DJ. La musica è una costante nella mia vita e nella mia mente, che fa voli pindarici. Ogni situazione che vivo ha un motivo di sottofondo. Amo ogni genere musicale purchè mi trasmetta qualcosa, che sia Giovanni Allevi o Skrillex, perchè il suono deve colpirmi l'anima ed accompagnarmi nella pellicola che scorre nella mia testa.

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