Nato 42 anni fa nel profondo Sud degli Stati Uniti, figlio di un pastore battista, e già questo inizio ha un nonsodiché di storia americana. Justin Timberlake inizia a ballare in TV nel Mickey Mouse Club insieme a Britney Spears, e a 14 ani è uno dei cantanti della boyband NSYNC.
Potrebbe già essere abbastanza, ma Justin è uno di quei personaggi che non solo non si accontentano, ma studiano e lavorano duro. Impara a cantare meglio, impara a ballare meglio, impara a recitare. Una specie di Will Smith bianco, dove l’impegno sostituisce (a volte egregiamente) un talento non proprio cristallino.
Emerge come una popstar individualmente, le ragazzine stravedono per lui, e il passo verso il mondo del cinema per lui è naturale. La sua prima parte importante arriva in Edison City (2005), co-protagonista con Kevin Spacey e Morgan Freeman, e si gioca bene la sua opportunità, tanto che l’anno successivo è uno dei protagonisti di Alpha Dog, piccolo cult giovanile di crimine e amicizia dove viene premiato dai suoi supporter in MTV.
Il film dove entra definitivamente in serie A però rimane il pluripremiato The Social Network (2011), dove interpreta (ottimamente) la parte del guru informatico senza scrupoli Sean Parker (i due si incontrarono davvero per studiare meglio la parte) nell’epopea di Facebook, e a cui segue il thriller fantascientifico dello stesso anno In Time; nel 2018 la consacrazione per eccellenza nella Hollywood dell’establishment, ovvero un ruolo nel film di Woody Allen, La ruota delle meraviglie.
In arrivo nel 2023 come protagonista nella serie TV basata sul film Confessioni di Una Mente Pericolosa.
Altre ricorrenze
- 1937, nasce Philip Glass, compositore delle musiche di The Truman Show e The Hours
- 1950, nasce Alessandro Benvenuti, attore e regista toscano (Zitti e mosca)
- 1970, nasce Minnie Driver, attrice in Good Will Hunting e Amiche
- 1977, nasce Kerry Washington, attrice in Django Unchained e Ray