Vita spericolata, i 40 anni di una canzone perfetta

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Vasco Rossi

Nemmeno con il microscopio si riesce a trovare un difetto a Vita spericolata, canzone perfetta per testo, musica, arrangiamento e interpretazione.

La prima volta che gli italiani hanno potuto ascoltare questo capolavoro è stata esattamente 40 anni fa: era infatti il 3 febbraio 1983, prima serata del Festival di Sanremo, quando Vasco Rossi si presentò sul palco dell’Ariston per far sentire la sua nuova creatura. Cantò dal vivo sulla base, anche con qualche piccolo errore, e curiosamente il video di quella storica esibizione per molti anni è stato introvabile, salvo rispuntare su Internet una decina di anni fa. Per molto tempo la Rai ha quindi fatto rivedere solo l’esibizione della serata finale (in playback) del 5 febbraio 1983.

La storia della canzone è nota a tutti. La musica è di Tullio Ferro e per un anno Vasco ha cercato di scrivere il testo. Inizialmente l’unica frase che gli veniva era “Io voglio Licia, la voglio così com’è”, poi un pomeriggio piovoso in Sardegna, prima di un concerto, arrivò l’ispirazione e nacque il testo come lo conosciamo.

«Quando parlavo del Roxy Bar pensavo ad un’altra vita», disse in un’intervista Vasco, precisando in altre circostanze che non si riferiva certo al noto bar di Bologna, ma che semmai l’ispirazione arrivava dalla canzone Che notte di Fred Buscaglione. In un’intervista (cliccate qui) Maurizio Solieri racconta però che l’espressione Roxy Bar era in realtà già presente nel testo in finto inglese scritto da Tullio Ferro a corredo della sua musica.

A proposito di Solieri: usò una chitarra Burns (scherzi del destino) in sala di incisione, mentre Lele Melotti suonò la batteria e Pier Michelatti il basso.

Il Festival (incredibilmente vinto da Tiziana Rivale) non andò particolarmente bene: Vasco si piazzò infatti al 25° posto, penultimo, davanti al solo Pupo. Le vendite del 45 giri (nel lato B c’era Mi piaci perché) andarono invece decisamente meglio (secondo il sito Hit Parade Italia fu il 28° più venduto dell’anno) ed ancora più fortunato fu l’album Bollicine, che segnò la definitiva consacrazione del Blasco.

Dopo l’esibizione sanremese le reazioni della critica furono discordanti. L’Ansa scrisse senza mezzi termini: «Vasco a Sanremo ha deluso». Su La Stampa, il 4 febbraio, Marinella Venegoni dimostrò di avere invece capito che l’artista c’era, eccome, salvo sbagliare completamente la profezia finale: «Per esempio, il Vasco Rossi che è un personaggio non da poco con quella sua voce stanca e impastata da cantante maledetto; e voglio vedere chi se lo dimentica mentre strascica (ubriaco fatto, o comunque facendo finta) le sillabe ribelli della sua Vita spericolata. Pazienza se poi scomparirà fino all’anno prossimo, tanto gli era successo anche nel Sanremo ’82».

Ancora più curioso è il “pensierino” di Gianni Ravera (organizzatore del Festival di quell’anno) pubblicato sempre da La Stampa il successivo 8 febbraio: «Nelle balere emiliane VASCO ROSSI ha un successo tremendo. E’ l’unico genuino del rock Italiano, mica come la NANNINI che si fa fotografare mentre bacia la mamma. Le rockiste le mamme le ammazzano. Ma Vasco Rossi dorme sempre, due giorni di seguito: come potrà sfondare?».

L’anniversario, quest’anno, per Vita spericolata è in realtà doppio. Oggi sono 40 anni dalla sua prima esecuzione, ma il prossimo 8 luglio saranno anche 20 anni dall’ultima volta che la canzone è stata proposta dal vivo nella sua interezza, con tanto di coda finale dopo lo stacco di batteria. Negli anni successivi, è noto, Vasco avrebbe sempre proposto in concerto la versione tastiera e voce, senza l’emozionante parte finale.

E chissà che quest’anno, magari anche in virtù del doppio anniversario, Vasco non decida finalmente a riproporre Vita spericolata come è nata, con la band e intera. Sarebbe davvero un grande regalo per i fan.

L’esibizione del 3 febbraio 1983:

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Nato a Lavagna (GE) il 26 luglio 1970, nel giorno in cui si sposano Albano e Romina, dopo un diploma in ragioneria ed una laurea in economia e commercio, inizio una brillante (si fa per dire) carriera come assistente amministrativo nelle segreterie scolastiche della provincia di Genova e, contemporaneamente, divorato dalla passione del giornalismo, porto avanti una lunga collaborazione con l’emittente chiavarese Radio Aldebaran, iniziata nel 2000 e che prosegue tuttora. Per 15 anni ho collaborato anche con il quotidiano genovese Corriere Mercantile. Dal 2008 e fino alla sua chiusura ho curato il blog Atuttovasco.

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