Decision to Leave
di Park Chan-wook
con Hae-il Park, Wei Tang, Go Kyung-pyo, Yong-woo Park, Lee Jung-hyun
Il detective Hae-joon è un geniaccio precoce, quasi infallibile, un mito per i colleghi, un marito perplesso e un insonne. Quande si imbatte nel presunto suicidio di un alpinista si innamora all’istante della moglie del morto (cinese, profuga, dark lady scritto in fronte) e si avvia – e forse lo sa- a rovinarsi la vita. La donna scompare e riappare e al nostro detective, che è andato a vivere altrove, viene affidato un nuovo caso ambiguo. Il morto è sposato alla cinese. Una vedova nera? Siccome è un film di Park Chan -wook ti aspetti vendicatori con il martello (Oldboy), vendette femminili (Lady Vendetta), preti vampiri (Thirst) o sadomasochismo tra oriente e occidente (Mademoiselle) e invece Decision to Leave, per fare il verso all’Hitchcock di La donna che visse due volte potrebbe essere La donna che venne incriminata due volte, un’elegante, evanescente, ambigua storia d’amore (tutto di testa) che è anche un’indagine all’interno della testa del detective mentre è una doppia indagine criminale. Insomma il poliedrico Park Chan-wook ha cambiato ancora pelle e in certi momenti, con meno estetismi, potrebbe anche sembrare Wong Kar-way.
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