8 febbraio 1968, esce Il pianeta delle scimmie

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Se ci fosse un anno in cui la fantascienza ha probabilmente avuto il suo punto di svolta da genere di nicchia a genere universale, quello è di sicuro il 1968, evidentemente anno predestinato a portare grandi cambiamenti. Il 2 aprile esce 2001 Odissea nello Spazio di Kubrick, che ne esalta il lato visionario e autoriale, ma circa due mesi prima a New York esce uno dei film più influenti della storia del cinema di intrattenimento (ma nobile), ovvero Il pianeta delle scimmie. Se infatti la storia principale rimane ad oggi, con tutti i limiti delle maschere scimmiesche dell’epoca, un thriller che ti incolla alla sedia dall’inizio alla fine, quello che colpisce è la lucidità leggera ma limpida con cui racconta i problemi di quell’epoca e della nostra: la paura della guerra che possa porre fine a tutte le guerre, il modello dell’integrazione tra culture rispetto a quello della predominanza, la ribellione dei giovani rispetto alla generazione dei padri, la mostruosa commistione tra politica, religione ed apparato militare. Il finale, con Charlton Heston che maledice l’umanità davanti alle rovine della Statua della Libertà, rimane uno dei colpi di scena più memorabili della storia del cinema.

Darà vita a un franchise sterminato: 4 sequel al cinema, 2 reboot (inclusa una nuova trilogia), una serie televisiva, una di fumetti, una di cartoon. E uno standard (col terzo episodio) che diverrà patrimonio archetipico di tutta la fantascienza: il paradosso temporale, ovvero il futuro che può determinare il nostro passato, una quindicina d’anni prima di Ritorno al Futuro.

Altre ricorrenze

  • 1941, nasce Nick Nolte, attore USA in Il principe delle maree e Cape Fear
  • 1953, nasce Mary Steenburgen, attrice USA in Ragtime, premio Oscar nel 1980 per Una volta ho incontrato un miliardario
  • 1976, esce Taxi Driver, film di culto di Martin Scorsese con Robert De Niro e Jodie Foster
  • 1985, esce Witness di Peter Weir, con Harrison Ford e Kelly McGillis

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