Tutto in un giorno

Un giorno di lotte sociali e complicazioni personali

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Tutto in un giorno
di Juan Diego Botto
con Penélope Cruz, Luis Tosar, Font García, Adelfa Calvo, Christian Checa

A dispetto del dinamico titolo italiano quello originale, En Los Margernes, dichiara che si parla di persone costrette ai margini del sociale, tutte unite dal fatto di essere state fregate da una banca  e sul punto di perdere la casa. L’avvocato pro bono Tosar con una situazione famigliare doppia e  disastrosa si fa in quattro  per raggiungere una misteriosa madre disperata a cui i servizi sociali stanno per togliere la figlia e lei, stravolta dai lavori precari,  non lo sa. L’operaia Penelope Cruz ai bordi di uno sfratto imminente si rivolge ad associazioni di tutela  e  si scontra col marito che ritiene qualsiasi reazione contro il potere inutile. Un amico del marito, operaio giornaliero, vive nel senso di colpa di aver rovinato in qualche modo la madre. Che invece non è arrabbiata con lui, però… Il film deve il suo titolo italiano al fatto che insegue queste storie col cuore in gola.  Dicono che sia un film alla Ken Loach. No. Loach è nitido e geometrico anche quando racconta il peggio della vita. Qui si sente l’ansia di schierarsi e si viaggia verso peggio con rintocchi di melodramma. Vabbè. È un’opera prima.

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