Loretta Goggi, “Benedetta primavera” varietà tra storia e modernità

Presentato oggi a Roma, il nuovo show condotto dall'artista con Luca e Paolo rappresenterà un viaggio nella storia del mondo dello spettacolo, mettendo in luce tutti i talenti di una professionista poliedrica e ancora desiderosa di mettersi in gioco.

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Loretta Goggi

È stato presentato oggi a Roma, alla presenza dei protagonisti nonché del Direttore Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta, del vicedirettore Claudio Fasulo e di Ilaria Dallatana, fondatrice della casa di produzione Blu Yazmine, Benedetta primavera, il nuovo varietà, in onda da domani in prima serata su Rai Uno, che vedrà Loretta Goggi — affiancata da Luca e Paolo — tornare a presentare uno show in quattro puntate cucito su di lei e sul suo multiforme talento, a trent’anni dall’ultima esperienza televisiva di tal genere.

Dunque Benedetta primavera, una produzione Rai Direzione Intrattenimento Prime Time in collaborazione con Blu Yazmine, rappresenterà un viaggio in cui Loretta, conclamata regina del piccolo schermo, racconterà la sua storia e quella della televisione italiana.

Già enfant prodige, Goggi ha una carriera professionale che ha attraversato lo spettacolo italiano in lungo e in largo. Un’artista dai mille talenti e dai tanti primati: è stata, per esempio, la prima donna a condurre un quiz televisivo, a presentare il Festival di Sanremo, la prima donna a fare imitazioni nella storia della televisione italiana.

Benedetta primavera è la summa delle innumerevoli doti di Loretta Goggi: in ciascuna delle quattro imperdibili puntate si tratterà un tema diverso, passando liberamente da “ieri” a “oggi” attraverso personaggi, generi dello spettacolo, momenti memorabili della cultura pop prendendo spunti anche dalle preziose Teche Rai. Un viaggio all’interno del mondo dello spettacolo per fare un parallelo tra il passato e il presente.

In ogni episodio tanti ospiti: vecchi compagni con cui rievocare — tra emozione, chiacchiere, gioco, balletti, musica e divertimento — programmi e amici di un tempo, e giovani protagonisti della tv di oggi, tra attori, cantanti e comici, con cui Loretta si confronterà, si metterà in gioco, si esibirà in numeri musicali, dialoghi brillanti e sketch. E, tenendo in serbo, nuove imitazioni (tra cui Guillermo Mariotto e la Regina Elisabetta d’Inghilterra) e sorprese per i suoi ospiti.

Tra i protagonisti della prima puntata, Heather Parisi per ricreare le atmosfere della prima edizione di Fantastico, il mitico show della Rai, e l’attrice Chiara Francini. Non mancherà, ovviamente, la musica, con alcuni duetti impossibili: sul palco, Mietta e Anna Tatangelo che magicamente duetteranno rispettivamente con Mia Martini e Whitney Houston. Con Bruno Vespa, invece,  si parlerà della censura e delle parole vietate nella storia della televisione. Nel corso del primo appuntamento spazio poi a un momento dedicato al politically correct con Marco Giallini. Altro ospite, Claudio Amendola per un excursus sugli sceneggiati di un tempo.

La direzione artistica è curata da Laccio: «In “Benedetta primavera” si assisterà a momenti che ricordano le vecchie sigle televisive ma anche situazioni più contemporanee. Il tutto guarnito dalla giusta ironia di Loretta, che si metterà in gioco in maniera naturale ma anche divertente, affiancata da un corpo di ballo giovane».

«La scenografia con le sue forme avvolgenti — spiega il designer Marco Calzavaravuole omaggiare e riproporre in chiave moderna quelle che erano le atmosfere e le linee degli storici varietà della Rai come “Studio Uno” e “Milleluci”., Tre grandi schermi video intervallati da pareti con 1200 cilindri luminosi che, in base al momento dello spettacolo, potranno cambiare colore e creare diversi effetti grafici».

 La direzione musicale è del maestro Valeriano Chiaravalle.

Benedetta primavera è un programma di Loretta Goggi, Martino Clericetti, Francesca Cucci, Salvo Guercio, Cristiano Rinaldi, Paola Vedani, Lorenzo Campagnari, Ester Viola, Massimiliano Canè. Produttore esecutivo, M. Rossella Arcidiacono. La regia è firmata da Cristiano D’Alisera.

 

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI

Loretta Goggi

Coletta:

Voglio iniziare ringraziando Loretta, perché, dopo un insistente corteggiamento davvero all’artista, ho scoperto, in realtà, una donna che è molto affine a quello che io penso della TV e a quello che, in questi anni, ho cercato di portare in Rai. Perché Loretta è la summa dei talenti.

Il talento si fortifica, si nutre, con l’impegno e la tecnica, ma c’è o non c’è, è ontologico, è dato. E immediatamente, conoscendola e poi studiandola e parlando molto con lei, mi sono reso conto che il talento è anche la summa di tanti altri registri. Loretta è una donna colta, è una donna molto sveglia, molto attenta a leggere il tempo reale.

È una grande attrice, è forse la più brava imitatrice che la TV italiana abbia avuto in questi decenni; è una adorabile cantante, ma è anche una autrice attenta e una testa pensante: quando mi opponeva il timore di tornare con un programma interamente suo dopo trent’anni, ho sempre forzato la mano perché sapevo che la richiesta arrivava dal pubblico: lo avevo carpito con certezza negli anni di “Tale e quale”, dove lei è rientrata con un ruolo tecnico e come parte di uno show.

Loretta la voglio ringraziare perché avrebbe potuto dirmi di sì a un programma “di parola”, a un programma meno impegnativo. Invece si è rimessa davvero in gioco coi suoi talenti; la vedremo cantare, condurre, recitare e, soprattutto, interagire con due mondi: quello che le è appartenuto e quello che è invece il tempo presente.

Questa idea ripercorrerà la storia della TV e del costume, e abbiamo pensato che fosse un viaggio congruo per Loretta, che potesse rimettere dentro un percorso tutto ciò che lei ha da offrire artisticamente.

Qui si parlerà molto di qualità, e molte parti di questo show finiranno, in futuro, sulle Teche Rai, perché saranno davvero memorabili.

Goggi:

Affronto questa nuova sfida con grande emozione e, nello stesso tempo, con grande gioia, perché sono tornata a fare l’unica cosa che so fare: ho iniziato a 10 anni a lavorare come attrice, poi da lì sono passata al varietà, poi alle imitazioni, alla conduzione, al quiz… diciamo che davvero non so fare altro! Quindi tornare per me è stato un riapprocciarmi a una sorta di primo amore e a una televisione che Stefano, Claudio e Ilaria mi hanno fatto sembrare vicina a quella che avevo lasciato qualche anno fa. Vicina non certo nei ritmi, non vi preoccupate, però nella qualità e nell’impegno.

Devo dire che in questa situazione non sono partita con una copertina di Linus, perché mio marito è morto, però ho una squadra eccezionale, e quindi mi sento abbastanza tranquilla. Poi, vedremo come andrà a finire: mi diverto, sono tornata a fare le imitazioni, a recitare, a incontrare tanti miei colleghi che hanno diviso con me un percorso in tutti i mondi artistici, quindi lo definisco un po’ un viaggio nel mondo dello spettacolo che ho attraversato a 360 gradi.

Tra l’altro, sto iniziando di nuovo a recitare, e questo è un bene perché così posso andare sottobraccio con la mia età, affrontare con la mia faccia e le mie rughe dei personaggi che, facendo il varietà, è difficile far apprezzare a un pubblico che predilige le belle ragazze, le belle facce, la fisicità: purtroppo o per fortuna, io non ho mai impostato niente sulla fisicità, e quindi ho investito su tante cose che mi hanno permesso di essere un personaggio forse poco affine ai gusti del pubblico italiano perché non sono identificabile, come una specie di bersaglio mobile, il che mi ha arricchito tanto. Ci ho impiegato molto ad acquistare credibilità, molti miei colleghi, sia uomini che donne, ci hanno messo molto meno di me a diventare icone: io non sono diventata un’icona, ma spero di essere una brava professionista. Sono lieta di essere qui, nella speranza che a quest’età si possa ancora parlare di arte, di talento e di spettacolo. Tutto qua.

Il programma è una “diretta differita”: ci siamo aperti alla registrazione per avere in studio tutti gli ospiti che mi avrebbe fatto piacere avere in studio, però diciamo che il programma si svolge in diretta per quando riguarda i numeri, gli sketch e il canto.

Perché ho ceduto solo dopo tanto tempo a questo corteggiamento elegante da parte di Stefano e Claudio? Perché sono molto severa con me stessa, sono un po’ intransigente, e quindi pensavo di dovermi rimettere in moto facendo una sorta di paragone con quella che ero prima. Invece loro mi hanno spiegato che volevano che fossi quella che hanno conosciuto in questi anni, dicendomi che credevano che io avessi delle qualità che non hanno perso smalto col tempo, e volevano che le mettessi al servizio di uno “spettacolo sullo spettacolo”.

Non mi ricordo nemmeno quando ho detto di sì, ma l’ho fatto e non sono tornata indietro. Come ci siamo detti, non è l’ascolto che seguo, ma il vecchio gradimento di una volta: cioè, che esista un pubblico a cui mi rivolgo e che voglia seguirmi in questi quattro viaggi nel mondo dello spettacolo. Se l’ascolto ci sarà, bene, e se non ci sarà, andremo via in due, io e Coletta! (Ride, n.d.r.)

Trovo questa forma del politically correct non sempre giusta, in qualche caso persino un po’ ridicola: dovremmo pensare a tutto quello che ci siamo detti e scambiati dai dieci anni a oggi, e tutti abbiamo usato termini senza dare loro un significato scorretto o di insensibilità. La comicità di Luca e Paolo è corretta, tra virgolette, in questo senso, ma è una lettura critica, e critica non vuol dire corretta. Almeno, io la vedo così. Gli ospiti sono tutti grandi professionisti che sanno bene entro quale perimetro muoversi, anche verbalmente.

Ho chiesto agli autori e a Stefano, Claudio e Ilaria di lasciarmi anche parlare, tant’è che firmo anche i testi perché li voglio seguire da vicino, voglio che mi somiglino e che somiglino a quella che sono e che penso oggi. Quindi ho chiesto che non ci fosse soltanto il reperto archeologico celebrativo. Quello che non volevo fare, e che mi hanno fatto fare, era cantare, perché non posso pensare di avere la voce di quarant’anni fa e mi sono sempre detta che se mi fosse successo di perderla o di mostrare dei tremolii, qualcuno avrebbe dovuto fermarmi. Tant’è che volevo registrare le canzoni senza pubblico per vedere come andasse. E invece, quando sono andata a fare le prove generali, non è partito il playback che avevo preparato e quindi ho cantato: non so come l’ho fatto, ma è stato liberatorio. Erano dieci anni che non cantavo più, nemmeno a casa.

Confesso una cosa che mi ha accompagnato in tutti questi anni: io imito solo chi amo, o comunque chi stimo, chi colpisce la mia fantasia per il talento, per la personalità, per ciò che dice. Quindi, nel pensare di tornare a fare le imitazioni, ho cercato dei personaggi che non fossero nell’elenco di tutti i bravissimi imitatori di oggi, uomini e donne. Volevo propormi con dei personaggi che non fossero di gossip o di attualità, anche perché ho dovuto registrarli prima: quelle cinque ore di trucco era impossibile riprodurle in studio dove giriamo. Ho cercato persone che fossero fuori dalla mischia, e me le sono un po’ inventate. Mi sono lasciata ispirare da Ursula von der Leyen perché l’ho sempre vista tutta compita, con questa pettinatura anni ’70 tutta cotonata e questo suo comportamento così preciso che deve per forza avere dietro una personalità forte: noi donne, se non fatichiamo e non dimostriamo ciò che siamo, non arriviamo a certi livelli. Quindi mi sono immaginata una von der Leyen che perde la pazienza e parla anche un po’ tedesco quando perde la pazienza.

Poi, ho fatto una Laura Morante che credo sia veramente uan mia invenzione: è una attrice che io stimo molto, e siccome affronteremo anche il tema del cinema d’autore, mi è venuta in mente e l’ho elaborata. La Regina Elisabetta è stata quella che mi ha permesso, essendo “altrove”, di farle dire cose che se fosse viva o se avessi preso in considerazione un reale vivente, non avrei potuto dire. Sicché, può permettersi di tutto e ogni tanto ne tra fuori delle belle. E poi, come sapete già, c’è Mariotto. Questi sono i personaggi che ricorreranno nelle quattro puntate, più forse qualche citazione che mi hanno proposto Luca e Paolo.

Vorrei che fosse chiaro che non ho un problema con “Maledetta primavera”, non mi pesa cantarla, non la detesto, non mi dà fastidio essere ricordata per questo. Ma mi dispiace che in ogni programma dove vado mi presentino sempre con questa canzone o me la chiedano. Magari mi piacerebbe ricantarla con qualcun altro, in un altro modo. Non lo so, quel che succederà poi lo vedremo.

Sono un po’ onnivora, come per la letteratura: mi interessa tutto della TV, e guardo tutto perché mi interessa questo mezzo di comunicazione che all’inizio sembrava il diavolo che avrebbe rovinato il cinema e il teatro, invece poi si è rivelato un modo per portare un po’ di cultura e di spettacolo a persone che non se li potevano permettere. Quindi vedo la televisione anche sotto questo aspetto di servizio pubblico. Confesso di seguire anche le piattaforma per quel che riguarda le serie, spesso fatte molto bene, con grandi mezzi e interpreti. Da noi siamo ancora al punto che chi fa il varietà non può fare le fiction, chi fa le fiction non può fare il cinema, chi fa il cinema non può fare teatro, e questa è una cosa che nel 2023 non si può più sentire: un bravo artista può fare qualsiasi cosa, e passare tranquillamente da un palcoscenico a un altro. Io sto faticando per tornare a recitare, perché molti registi, forse perché molto giovani, non sanno che io ho cominciato recitando, e quindi è molto faticoso convincerli che possa ancora farlo. La mia carriera è stata tutta una sfida: adesso voglio vedere se mi faranno fare un ruolo da protagonista in una fiction, non importa in quale ruolo.

Io credo che sapere di aver raggiunto il successo sia un limite, quindi per me il successo deve ancora arrivare, e mi piace pensare che sia così. Questa è la verità.

Luca e Paolo:

Sentendo parlare di teche, di racconti della televisione di una volta, potrebbe nascere il pensiero che possa esserci una sorta di amarcord: Loretta invece ha una assoluta modernità e vederla lavorare è proprio il segno che il talento vero, quando è animato da una persona intelligente, produce sempre arte moderna e mai lavori sorpassati. Loretta è moderna, è avanti.

La scorrettezza della comicità è nell’occhio di chi guarda: il comico non è mai scorretto perché è un bambino, come lo è il pagliaccio. La comicità è sempre corretta. 

Con Loretta faremo più cose: nella prima puntata, per esempio, lei canterà una bellissima canzone di Ornella Vanoni del 1977 e noi faremo proprio i coristi in falsetto, tipo Cugini di campagna. Interagiremo con lei recitando in alcuni sketch e sicuramente faremo un pezzo nostro in ogni puntata, che introdurrà una canzone che faremo insieme. 

Classe ’83, nerd orgogliosa e convinta, sono laureata con lode in ingegneria dei sogni rumorosi ed eccessivi, ma con specializzazione in realismologia e contatto col suolo. Scrivo di spettacolo da sempre, in italiano e in inglese, e da sempre cerco di capirne un po’ di più della vita e i suoi arzigogoli guardandola attraverso il prisma delle creazioni artistiche di chi ha uno straordinario talento nel raccontarla con sincerità, poesia e autentica passione.

1 COMMENTO

  1. ottima trasmissione ,eseguita con filo logico .Loretta il massimo!vorrei contattarla perché ho cantato con lei nella trasmissione ieri Goggi, domani !ho cantato only you ,dei Platters con gran successo.

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