L’edizione di quest’anno è dedicata ai primi movimenti ambientalisti e non violenti del secolo scorso e alla simbologia floreale che richiama il rispetto per la natura
La manifestazione propone 9 giorni di proiezioni, incontri con gli autori, eventi speciali sul cinema e le culture dei 3 continenti che si svolgeranno a Milano all’Auditorium San Fedele, Cineteca Milano Arlecchino e CinéMagenta63- Institut français Milano. Il festival si articola come sempre nelle sezioni: Concorso lungometraggi “Finestre sul Mondo”, fiction e documentari provenienti dai tre continenti; Concorso cortometraggi africani con i migliori brevi film (fiction e documentari) realizzati da registi provenienti da tutta l’Africa e dalla diaspora; Concorso Extr’A dedicato ai film di registi italiani a confronto con altre culture, per raccontare un’Italia che si fa interprete delle diversità culturali; Sezione Flash, anteprime di rilievo di registi affermati e film acclamati dalla critica o nei maggiori festival internazionali che raccontano l’attualità dell’Africa, Asia e America Latina. Sabato 18 marzo all’Auditorium San Fedele torna il sesto appuntamento con Africa Talks, il format di approfondimento sull’Africa contemporanea a cura di Fondazione Edu e Associazione COE, che prevede una tavola rotonda e un film sul tema. Saranno presenti numerosi ospiti internazionali tra i quali Noo Saro-Wiwa, scrittrice e giornalista nigeriana, Patience Nabukalu, rappresentante del movimento Fridays for Future ugandese e Christina Hicks, esperta di ecologia politica del Lancaster University Environmental Center. Dal 20 al 26 marzo 2023 avrà luogo anche la 4 edizione del MiWorld Young Film Festival-MiWY, primo e unico festival di cinema per le scuole interamente dedicato alla conoscenza delle cinematografie e delle culture di Africa, Asia e America Latina. Domenica 19 marzo alle ore 18 alla Fondazione Prada si terrà la cerimonia di apertura del 32° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina con la proiezione del film Under the fig trees alla presenza della regista franco-tunisiana Erige Sehiri e del curatore del programma cinematografico di Fondazione Prada Paolo Moretti.