Armageddon Time. Il tempo dell’Apocalisse

Un bambino che si sogna artista diventa uomo nell'America di Reagan

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Armageddon Time Il tempo dell’apocalisse
di James Gray
con Anne Hathaway, Anthony Hopkins, Jeremy Strong, Banks Repeta, Jaylin Webb

Il bambino Paul, di famiglia ebraica che s’è cambiata il cognome in Graff dopo essere fuggita negli Usa dall’ucraina, disegna bene e vuole diventare artista. Ma il mondo intorno (scuola, famiglia, società) gli chiede di essere pragmatico. La sua risposta è sfottere (ingenuamente) gli insegnanti  e fare comunella con il ragazzino Johnny, nero e ripetente (e ripetente perché è nero…). Siamo negli anni Ottanta della presidenza Reagan (da cui il titolo apocalittico, fuorviante): la storia che sta a cuore a Gray (come sempre, intimista nel sociale) è mostrare come artisti e ribelli hanno vita dura nella vita, ma se hanno un nonno saggio come Anthony Hopkins forse imparano a essere uomini e a difendere le proprie idee con coraggio. Non è poco anche se in un film non sembra un programma ambizioso. La struttura narrativa come già nei precedenti Little Odessa, The Yard e Two Lovers è e non è hollywoodiana,  come se in sceneggiatura Gray lavorasse a togliere affidando le svolte delle storie  ai silenzi e ai grigiori. Sembra di leggere un romanzo.

 

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