Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte celebrano i 40 anni di “Vacanze romane” con una nuova versione (intervista)

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carlo marrale silvia mezzanotte

Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte hanno entrambi fatto parte dei Matia Bazar, anche se in tempi diversi.
Il primo, cantante e chitarrista, è stato uno dei fondatori del gruppo nel 1975 e ne ha fatto parte fino al 1994. La cantante bolognese, invece, entra a far parte della band nel 1998 al posto di Laura Valente, lascia una prima volta nel 2004, tornando poi dal 2010 al 2016.

Nonostante non abbiano mai condiviso il palco contemporaneamente nelle fila della band che li ha resi noti al grande pubblico, si sono trovati nel 2019, poco prima della pandemia, ed hanno iniziato un nuovo percorso insieme.

Oggi tengono a battesimo Vacanze Romane 40th – Celebration, progetto nato per festeggiare i primi 40 anni di un capolavoro immortale: canzone-icona di un gruppo, ma anche di un’intera epoca, presentata al Festival di Sanremo nel 1983.

Il brano è disponibile dallo scorso 26 maggio in radio e negli stores digitali, su etichetta PlayAudio di Azzurra Music. Insieme alla canzone è stato pubblicato il videoclip (che trovate in fondo all’articolo), girato nell’austera cornice di Palazzo Ferrajoli a Roma per la regia di Eleonora Maggioni.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte per farci raccontare il loro incontro e questo nuovo progetto. Eccovi la nostra intervista.

Come prima cosa sono davvero curioso di sapere com’è nata la vostra collaborazione, visto che avete sì fatto parte entrambi dei Matia Bazar, ma in tempi diversi e mai insieme.

Carlo Marrale: Due vite parallele.
Silvia Mezzanotte: Te lo spiego io. Questa cosa è nata intorno al 2019: ci siamo incontrati dopo che avevamo fatto due concerti separati nello stesso hotel. Ci eravamo già conosciuti diversi anni prima, e lì ci siamo rivisti. Mi sono seduta accanto a Carlo, lui ha imbracciato la chitarra e ha iniziato a suonare e cantare, allora mi sono messa a cantare con lui.
Non avevamo mai cantato insieme prima, e in quell’occasione ci siamo resi conto che sembrava che l’avessimo già fatto in qualche vita precedente. Quasi fosse un piccolo miracolo, per la fluidità delle nostre voci e del nostro modo di cantare insieme.

Questa cosa ci ha sorpresi, e mi ricordo bene come ci guardavamo, quello sguardo d’intesa.
Da lì è nata la volontà di costruire insieme uno spettacolo che si chiama “La nostra storia”. È uno show che portiamo in giro in due versioni: una con la band e l’altra in duo acustico.
Non avevamo mai calcato insieme il palcoscenico, né coi Matia Bazar né in altre occasioni, e adesso invece ci ritroviamo a tenerci per mano.
Costruire lo spettacolo in acustico ci ha permesso quindi di affinare tutte le versioni delle canzoni in questa veste, riportandole all’essenza di quando sono nate.
Quando abbiamo deciso di celebrare i 40 anni di “Vacanze romane” abbiamo lavorato su qualche arrangiamento, poi però ci siamo resi conto che la cosa migliore era farla proprio con la chitarra acustica e le due voci, ovvero così come era nata.

Ho ascoltato la nuova versione di Vacanze romane e ci ho trovato delle sfumature un po’ jazz…

Carlo Marrale: Sì, ho aggiunto qualche accordo e fatto qualche lieve modifica che dà alla canzone quel colore un po’ jazz. Si tratta di accordi molto evoluti, e penso che la canzone ne tragga beneficio. Inoltre mi sembrava giusto non rifarla esattamente uguale all’originale.
Sono sempre alla ricerca di begli accordi che scaldino il cuore. Anzi, t
i dirò di più: se mi fossero venuti in mente all’epoca, questi accordi li avrei messi anche nella versione originale.

Quanto è difficile mettere le mani su un pezzo così iconico della storia della musica italiana, con un arrangiamento ricco, e “spogliarlo” fino a portarlo alla versione acustica?

Carlo Marrale: Le canzoni in realtà nascono così, scarne. Voce e pianoforte, oppure nel mio caso voce e chitarra. Quando stanno in piedi in questa versione vuol dire che la canzone ha il suo modo di esistere e riesce a stare sulle sue gambe. È una melodia molto fortunata e mi emoziona ogni volta. Mi è capitato di ascoltarla in tantissime versioni, dal russo al giapponese, e cantata da tante voci diverse, però vedo che mantiene sempre una magia particolare.

Silvia Mezzanotte: Mi permetto di aggiungere che la versione originale dell’83 resta un capolavoro meraviglioso. Abbiamo pensato tanto a come poter strutturare questa versione, e alla fine abbiamo capito che l’unica soluzione era fare l’opposto, ovvero destrutturarla.

Piccola divagazione sul tema. Hai citato la versione giapponese di Vacanze romane e, per associazione di idee, mi hai fatto venire in mente un aneddoto che ho letto nella biografia L’ultimo Freddie Mercury di Roberto De Ponti: negli anni ’80, proprio in Giappone, hai conosciuto il cantante dei Queen ad una festa. Mi racconti questo aneddoto?

Carlo Marrale: È una storia davvero simpatica da raccontare.
Come Matia Bazar eravamo stati invitati alla festa del nostro editore in Giappone, la King Records. A questa festa c’erano un po’ di artisti locali, poi a un certo momento giro lo sguardo e vedo Freddie Mercury, vestito di azzurro, elegantissimo ed impeccabile.
In Giappone vanno a dormire molto presto, quindi intorno alle undici di sera la festa si stava spegnendo, e siamo rimasti noi, lui e un pianoforte. Una coincidenza fantastica.
Quindi il nostro tastierista Sergio Cossu, che conosce tutto di tutti, ha iniziato a suonare alcuni brani semisconosciuti dei Queen, tra cui “Lily of the Valley”, che ha attirato l’attenzione di Freddie. Lui si è avvicinato, gli ha chiesto “come fai a conoscere queste canzoni?”, e Sergio gli ha risposto “mi hanno sempre emozionato”.
Quell’episodio è servito a rompere il ghiaccio e da lì abbiamo iniziato a chiacchierare.
Lui non sapeva che noi fossimo i Matia Bazar, e dopo esserci presentati ci ha detto che “Ti sento” era una canzone che gli capitava di ascoltare spesso a Londra, e che gli piaceva moltissimo.
È stata una serata speciale e davvero piacevole. Freddie era una persona davvero affabile, splendida e di una semplicità disarmante, come tutti i grandi artisti, che non hanno bisogno di sovrastrutture.

Torniamo a Vacanze romane. Riascoltando le parole della canzone a 40 anni di distanza, che effetto vi fanno?

Silvia Mezzanotte: Io inizialmente ho vissuto questa canzone da adolescente che la ascoltava per la prima volta alla tv, affascinata dalle parole meravigliose che raccontano questa Roma antica e decadente, ma con una modernità di linguaggio che è attuale ancora oggi.
Non mi sarei mai aspettata, a 40 anni di distanza, di trovarmi a cantare questo brano con chi l’ha scritto.
Mi colpisce la forza, l’attualità, l’eleganza delle parole e il modo in cui stanno in maniera perfetta sulle note musicali.

Ad esempio trovo geniale il passaggio, che mi ha svelato Carlo, “Roma antica città” che si può leggere anche come “Romantica città”. Una perla di Aldo Stellitta, un piccolo miracolo che accade raramente quando scrivi un testo su una musica che esiste già. Lui però è riuscito a fare in modo che quella parola stia esattamente sulla nota giusta.

Carlo Marrale: Aldo era veramente un grande. Già da qualche tempo aveva in mente di scrivere qualcosa su Roma, e una volta mi diede un foglio con un testo abbozzato. Aveva addirittura in mente di farla in versione rap, però io non ero molto d’accordo, non la sentivo nel mio mood. Quest’idea, quindi, era rimasta nel cassetto per un po’, mentre nel frattempo io stavo scrivendo una musica che poi sarebbe diventata quella di “Vacanze romane”.
U
n pomeriggio eravamo in studio, erano gli ultimi due giorni e dovevamo chiudere in fretta l’album “Tango”. Ho fatto ascoltare ad Aldo la musica finita, lui si è messo in un angolo con un bloc notes e in due ore ha scritto tutto il testo di “Vacanze romane”, a comprova della sua genialità.
Probabilmente nella sua mente aveva già tutte le idee e le immagini, e aiutato dalle note della musica è riuscito a metterle in fila in maniera divina.

Tra l’altro Aldo Stellittà donò i diritto del testo a Giancarlo Golzi per potergli permettere di iscriversi alla Siae.

Carlo Marrale: Sono le dinamiche delle band di una volta. Ci sono canzoni scritte da me, ma firmate da Antonella Ruggiero, come ad esempio “Il video sono io”, o altre. Lo facevamo per rimanere una famiglia musicale unita e non creare discrepanze che avrebbero portato sicuramente a malumori. Inoltre abbiamo sempre pensato che siccome la fatica si faceva in cinque, bisogna dividere gli utili per cinque.

Questa nuova versione di Vacanze romane è accompagnata da un video girato in una location straordinaria come Palazzo Ferrajoli a Roma, per la regia di Eleonora Maggioni. Come mai avete scelto proprio questo palazzo?

Silvia Mezzanotte: Cercavamo una location che desse una cornice alla scelta stilistica che avevamo fatto sotto il profilo musicale.
Fortunatamente un componente del nostro staff aveva la conoscenza del Marchese Ferrajoli, quindi abbiamo avuto l’onore di poter girare in questi saloni meravigliosi dove sicuramente si sono svolte chissà quante centinaia di vacanze romane. Una location veramente incantevole.
Abbiamo chiesto aiuto ad Eleonora, che è una ragazza giovane, perchè volevamo che desse un taglio romantico ma non antico. Lei ha lavorato sulle scene tagliandole in maniera veloce, pur conservando l’eleganza e la classicità di questo progetto.
Mi piace dire che io e Carlo siamo “avanguardisticamente vintage”, perchè siamo completamente fuori dagli schemi. In un momento storico in cui se vuoi avere dei passaggi radiofonici devi utilizzare elettronica e quant’altro, abbiamo lasciato spazio alla bellezza della canzone e a quello che siamo noi.

Come dicevamo all’inizio, questa versione di Vacanze romane è parte di un progetto più ampio che vi vedrà portare dal vivo la vostra storia musicale.

Silvia Mezzanotte: Durante la stagione estiva stiamo organizzando una serie di anteprime, accompagnati da quattro elementi, perchè lo spettacolo acustico è un tipo di live che, per sua stessa natura, va visto prevalentemente in teatro.
Ci stiamo preparando per il tour e tutte le date le potete trovare sulle mie pagine social. Lì riesco a tenere in ordine tutti i nostri appuntamenti, e sto cercando di trasformare anche Carlo in un animale da social, anzi, devo dire che si presta moltissimo.

Carlo Marrale: Perchè sto bene insieme a te, mi diverto molto.

Silvia Mezzanotte: Questa però è la verità. C’è una bellissima sensazione di unità e anche di sincerità di questo progetto. Quello che comunichiamo è gioia, e la gente lo percepisce.
La bellezza di questa storia, inoltre, è che Carlo ogni sera racconta aneddoti diversi e ogni volta scopro che ci sono cose che ancora non so. Quindi il mio compito, oltre a cantare le canzoni, è anche di lasciarlo divagare in tutte le sue meravigliose scorribande tra i ricordi, e poi riportarlo a bomba per cantare. Quello che viene fuori è quindi un vero e proprio recital.
Questo rende ogni spettacolo diverso dagli altri, perchè ogni volta lui tira fuori aneddoti diversi e sempre meravigliosi.

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