Ligabue apre il suo “Dedicato a Noi tour” all’Arena di Verona: «Abbiamo la necessità di avere memoria»

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Per Luciano Ligabue l’ Arena di Verona è – ormai da qualche anno- casa, e aprire il suo Dedicato a noi tour proprio qui, al teatro scaligero, ha sicuramente un valore aggiunto. Il tour di un album a cui Luciano non solo ha lavorato tantissimo negli ultimi 3 anni, per prendersi tutto il tempo necessario, ma che- come ha raccontato in un incontro post concerto estremamente piacevole e rilassato- «Vorrei sorreggere il più possibile, anche se si sa che gli album hanno vita breve». Una prima data in cui Luciano si mostra in gran forma, come sempre padrone impeccabile del palco e desideroso di essere a contatto nuovamente con il suo pubblico.

L’importanza della memoria

Un concerto che parte tiratissimo, con un brano del nuovo album, Niente piano b, ma che vede un momento decisamente particolare, che ai concerti non avviene mai. Luciano ad un certo punto ha chiesto un minuto di silenzio per i 60 anni dalla tragedia del Vajont: un silenzio assordante, con le luci e le teste basse degli 11 mila presenti in Arena. «Vi chiedo di dedicare un minuto di raccoglimento non solo a loro, ma anche a chi non c’è più », sono state le parole di Luciano, che ha spiegato così:«Voleva essere una dedica che facciamo anche a noi stessi, una dedica alla nostra capacità di avere memoria. È una delle cose che ritengo più pericolose. I tempi li conosciamo e ciò che sappiamo è che la velocità con cui dobbiamo metabolizzare tutto quanto non è al nostro passo. quello è stato un momento che segnato il passaggio dalla civiltà agricola a quella industriale. Ovviamente non entro nei meandri politici, dico solo che non ci si può dimenticare di quella storia. Neanche a farlo apposta questa estate con i miei amici abbiamo fatto il giro delle caserme dove avevamo fatto il militare 40 anni fa. Io lo avevo fatto a Belluno e sono tornato lì cercando di cogliere ancora una sensazione. E neanche a farlo apposta ho conosciuto la vedova di un sopravvissuto, e mi ha raccontato cos’era essere sopravvissuti a quella cosa. Non ho lo spazio per soffrire di ogni tragedia, ma dobbiamo avere almeno la memoria. È chiaro che i concerti miei predispongono alla festa quindi è difficile, è un po’ uno choc, però mi è piaciuto davvero sentire quel tipo di silenzio».

La voglia di sorprendere il pubblico 

Durante la serata non sono mancate sorprese in scaletta e ripescaggi dal passato, molto molto graditi dai fan, e con una Certe notti particolarmente “tirata”:«Quando scegli di avere tre chitarristi, con me 4 quando mi ci metto anche io, è chiaro che ho fatto una scelta spudorata, totalmente contro i tempi. Quindi negli arrangiamenti le chitarre occupano tanto spazio. Ma a parte questo a me le canzoni piace riproporle nella maniera più fedele possibile. Gli arrangiamenti che abbiamo stavolto sono pochi, mi piace che la gente ricolleghi all’ emozione che ha vissuto. Voglio far girare tutti i pezzi di Dedicato a noi. Faccio dei piccoli cambiamenti ogni sera affinché ci sia sempre una sorpresa. Abbiamo cominciato con Niente piano  b, che aveva un intro. Per sette volte, guarda caso, ma stavolta è stato davvero un caso (ride ndr) inizieremo i concerti con 7 canzoni di Dedicato a noi ognuna con un’ intro creata apposta. Quello che vorrei è che chi viene li potesse riscoprire il gusto della sorpresa».

Foto di Maurizio Bresciani

Uno dei momenti più intensi del concerto è stato sicuramente quello di Dedicato a noi, brano di cui Luciano è particolarmente orgoglioso e che potrebbe essere una delle certezze di questo tour: «Mi porto dietro quel senso di colpa catto -comunista che mi spinge a voler far contenta la gente. Quindi devo vedere anche le reazioni che la gente fa alla canzoni. Stasera ho visto un’ottima reazione su La metà della mela e ho visto una reazione forte su Dedicato a noi, quindi al momento mi piacerebbe farla anche perché è la più esplicita rispetto al centro dell’album e ne riassume un po’ il senso. Questo senso di appartenenza che sempre di più ho, devo sentire di far parte di un noi. E devo sentire che sentiamo di meritarci almeno un noi a noi stessi».

Lasciarsi andare all’emozione 

Già sul palco è evidente quanto Luciano sia soddisfatto, centrato e, soprattutto, umano. E si evince ancora di più dalle parole usate per parlare di questo album, che è arrivato nel momento giusto non solo per il pubblico ma anche per lo stesso Luciano, che più che artista ha deciso di mostrarsi uomo, in tutta la sua umanità.

E anche per lui, chiaramente, lasciarsi andare all’emozione- soprattutto durante un concerto- è fondamentale. Particolarmente amata e sentita dal pubblico è La metà della mela, che Luciano ha dedicato a sua moglie Barbara e che, per ovvie ragioni, sente in modo molto forte. Lui stesso l’ha definita una delle sue canzoni più belle:«Mi lascio andare ad una cosa molto semplice che si chiama emozione» – ha raccontato.

Foto di Maurizio Bresciani

Uno dei dischi citati da Luciano, l’unico durante il live, è l’ormai amatissimo Sopravvissuti e sopravviventi, che proprio quest’anno ha compiuto 30 anni. «Non ho corso così tanti rischi da definirmi un sopravvissuto, però sono tempi in cui mi sento sopravvivente. E vorrei poter far di più. Faccio quello che posso col mio mestiere, ma mi sembra che tutti dovremmo fare un po’ di più. Ho la preoccupazione all’assuefazione a quello che sta capitando, e ci stacchiamo sempre di più gli uni dagli altri. E non è un caso che ho fatto questo album con quel titolo».

La necessità del Noi

Dopo più di 30 anni, Luciano sente ancora forte il bisogno di quel Noi che racconta nell’album. «Ed è per questo che sono tossico da palco. Perché ho bisogno di sapere che quel noi l’ho creato io e avere addirittura l’illusione che per quelle due ore e mezzo che sono lì lo stato d’animo e addirittura forse i principi o i valori che esprimo nelle canzoni sono condivisi».

La scaletta del concerto 

1. Niente piano b (con intro)

2. Questa è la mia vita

3. Balliamo sul mondo 

4.  La metà della mela

5. Piccola stella senza cielo 

6. Lambrusco e pop corn 

7. Così come sei (con intro)

8. Viva!

9.  Riderai

10. Quella che non sei 

11. Happy hour 

12. Sarà un bel souvenir 

13. Una canzone senza tempo

14. I duri hanno due cuori 

15.  I ragazzi sono in giro 

16. Lettera a g

17. Tutti vogliono viaggiare in prima

18. Si viene e si va 

19. Il peso della valigia

20.  Marlon Brando è sempre lui

21. Tra palco e realtà 

22.  Dedicato a noi

23. Certe notti 

24.  Urlando contro il cielo 

Intanto stasera si replica all’Arena di Verona e si proseguirà per un lungo tour nei palazzetti fino al primo dicembre. Per tutte le info qui.

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