Francesco Messina e Marta Salogni per Inner Spaces all’auditorium San Fedele di Milano

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Francesco Messina

Due generazioni che si incontrano, Messina classe 1951 e Salogni classe 1990, in un’idea di musica che li unisce, ma entrambi avranno un loro spazio separato. Quello che sorprende è la proposizione di un brano realizzato ormai 45 anni orsono e poi pubblicato nel 1979. Infatti, all’auditorium San Fedele si ascolterà “Prati bagnati del monte analogo” di Francesco Messina che dopo un avvio promettente ha diversificato la sua azione artistica verso altre forme, arrivando a firmare poi l’ottimo “Medio occidente” uscito per la Polygram e il progetto Devogue. Tracce della sua operatività si trovano in tanti album di Alice, ma eccolo finalmente tornato in prima persona, per un evento molto atteso. Al punto che i biglietti sono andati esauriti da settimane. È così che martedì 21 novembre alle 21 presso l’auditorium San Fedele di Milano Messina e Salogni si esibiranno per il quarto appuntamento di Inner Spaces, evento condiviso con Linecheck – Music Meeting and Festival opening event.

L’album prodotto da Franco Battiato

Sul palco due artisti di generazioni differenti ma ugualmente importanti per il panorama musicale italiano e internazionale. Per la prima volta in assoluto, il compositore Francesco Messina esegue dal vivo insieme a Michele Fedrigotti (pianista) e Marco Guarnerio (musicista e sound engineer) l’album di culto “Prati Bagnati del Monte Analogo”, pubblicato nel 1979 sulla leggendaria Cramps Records in una serie curata da Franco Battiato, che ne è stato anche il produttore. Questo capolavoro senza tempo, composto da Francesco Messina insieme a Raul Lovisoni, entrambi figure centrali dell’avanguardia italiana, si ispira al romanzo surrealista di René Daumal “Le Mont Analogue” per dare vita a un insieme di melodie delicate e sottili giochi armonici che incorporano diverse tradizioni creative. In apertura Marta Salogni, tra gli ingegneri del suono più apprezzati e ricercati del momento, artefice della produzione e del mixaggio di artisti del calibro di Björk, Depeche Mode e Bon Iver, ma anche compositrice dal talento cristallino. Infatti questa sera l’artista italiana di base a Londra abbandona lo studio di registrazione e il mixer per presentare live la sua ultima uscita, “Music For Open Space”, con musiche registrate tra il deserto di Joshua Tree, la Cornovaglia e la sua dimora londinese. Non è una casualità se l’album più amato da Salogni, come racconta in alcune interviste, sia proprio “Prati Bagnati del Monte Analogo”. E non è una coincidenza il fatto che Francesco Messina stia realizzando l’artwork del prossimo album de Il Quadro di Troisi, progetto synth pop di Donato Dozzy. Un filo conduttore, fatto di ammirazione reciproca e genuina amicizia, mette in relazione tutti gli artisti della stagione autunnale di Inner Spaces.

Marta Salogni
Nato in Lombardia, prime collaborazioni con Radio Montevecchia e Re Nudo. Negli anni 70 organizza rassegne musicali al Teatrino Villa Reale di Monza. È produttore discografico degli album di Bambi Fossati e Garybaldi e della collana di musica strumentale Desert Rain. Collabora per un decennio coi mensili Alta Fedeltà e Tutto Musica. Partecipa al Dizionario Pop Rock Zanichelli edizioni 2013-2014-2015. È autore dei libri Anni 70 Generazione Rock (Editori Riuniti, 2005 - Arcana, 2018), Che musica a Milano (Zona editore, 2014), Cose dell'altro suono (Arcana, 2020) e Battiato - Incontri (O.H., 2022), Gianni Sassi la Cramps & altri racconti (Arcana, 2023) .

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