Sei fratelli

Molti figli, conosciuti e no, ereditano un disastro da un padre spendaccione

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Sei fratelli
di Simone Godano
con Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Gabriel Montesi, Valentina Bellè, Claire Romain, Gioele Dix, Maty Galey

Un padre malatissimo  (Dix) si suicida con un volo dal tetto dell’opedale  e la sua voce con l’ironia di un fantasma ci accompagna da un notaio alla convocazione dei cinque figli avuti da tre donne per l’apertura del testamento. Sorpresa: c’è una sorella in più. E l’eredità del padre narciso e dissipatore è un disperante allevamento di ostriche da cui sperava di ricavare perle. Un debito enorme.  Che si fa? Ovviamente tra i fratelli sono subito coltelli (come in Monicelli?): c’è quello perbenino e infelice che lavora in tv (Scamarcio), quello cuoco sordastro e incazzato (Montesi) che lo odia perché Scamarcio gli ha rubato la fidanzata, quello un po’ new age e molto scazzato (Giannini), un fratello francese, una sorella adottata e la sorella a sorpresa che esce da un carcere. In una settimana devono decidere che fare dell’azienda in rovina e delle loro vite che si trasformano tra torti rinfacciati e bevute. L’idea è molto già vista ma bella, l’incipit promette cattiverie,  l’evoluzione però ha qualcosa che procede per intoppi,  molte scene madri sono ovvie, le vere sorprese poche, l’amore trionfa così così. Godano è il regista di Croce e delizia e di Marilyn ha gli occhi neri. Sono i suoi due temi: la famiglia e il disagio.

 

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