Alien: Romulus

Variante giovanilista sul tema Bella contro Xenomorfo nello spazio profondo

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Alien: Romulus
di Fede Alvarez
con Cailee Spaeny, Isabela Moner, Archie Renaux, David Jonsson, Aileen Wu

Romulus è uno dei moduli della stazione Renaissance della Weidland Yutani Corporation. L’altro modulo, ovvio,  è Remus. Renaissance è abbandonata in orbita sopra un pianeta minerario e rischia la collisione con una fascia di asteroidi. Un gruppo di ragazzi sfruttati come schiavi  medita di impossessarsi delle capsule criogeniche per fuggire verso un pianeta più libero ma distante anni di viaggio con la navetta Corbelan (Corbelan è un nome che arriva Conrad, come le astronavi Nostromo e Narcissus degli altri film della franchise Alien). I ragazzi abbordano la stazione abbandonata. Siamo tra il 2122 e il 2179, quindi tra il primo Alien di Ridley Scott e Aliens scontro finale di Cameron, e il primo essere che incontrano infatti è un parente stretto del sintetico Ash (con il volto di Ian Holm giovane rifatto in elettronica). È subito chiaro che l’astronave (che brulica di “facehugger”, quei cosi che corrono come ragni a ingravidare dalla bocca i terrestri) è piena di xenomorfi che han fatto il nido (come in Aliens scontro finale), che la solita Corporation applica il Capitalismo anti-umani (da ibridare con gli Alien) e sarà lotta durissima con il consueto finale fanciulla contro mostro. Il film di Fede Alvarez (La Casa, Man in the Dark) non  un sequel ma un midquel standalone (o interquel)  rispetto alla franchise,  forse nato per la tv , ma portato dalla produzione di Ridley Scott alla distribuzione. Rispetto ai primi Alien l’età dei protagonisti si è abbassata, sono (per coerenza col nostro tempo) dei non garantiti quasi schiavi e gli androidi o  persone sintetiche possono cambiare anima con un minidisco. Il problema è che lo schema Bella-contro-Bestia-e-sintetici- aziendalisti-nello-spazio-profondo è usurato. Anche se gli effetti sono evoluti grazie all’amicizia tra Alvarez e Cameron. La Bella contro la Bestia è la Spaeny di Priscilla.

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