Viva Vivaldi, in Arena l’esaltazione immersiva delle quattro stagioni

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La ricorrenza era di quelle importanti, ovvero i 300 anni dalla pubblicazione de Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, e lo spettacolo Viva Vivaldi. The Four Seasons Immersive Concert andato in scena ieri sera in Arena di Verona ha esaltato ancora di più, se possibile, il capolavoro del compositore veneziano.

Il concerto – Viva Vivaldi. The Four Seasons Immersive Concert

I 29 professori d’Orchestra dell’Arena di Verona, insieme al primo violino Giovanni Andrea Zanon, hanno portato in scena uno spettacolo rigorisamente fedele alla partitura originale di Vivaldi, unito al liguaggio contemporaneo di una tecnologia immersiva, ideata da Marco Balich (Balich Wonder Studio).

I quattro concerti scritti da Vivaldi vengono rivisitati, e ad ogni movimento Balich associa un tema, eccoli nello specifico:

La primavera (Concerto Nº 1 in Mi maggiore, opera 8, RV 269)
Allegro – The Chant of Biodiversity
Largo e pianissimo – A Dream of Rewilding
Allegro – The Triumph of Pollination

L’estate (Concerto Nº 2 in Sol minore, opera 8, RV 315)
Allegro non molto, Allegro – The Marching Heat
Adagio – Metamorphosis and Evolution
Presto – The Forces of Nature

L’autunno (Concerto Nº 3 in Fa maggiore, opera 8, RV 293)
Allegro – Cornucopia and Hibernation
Adagio molto – The Network of Life
Allegro – The Wild and the Tamed

L’inverno (Concerto Nº 4 in Fa minore, opera 8, RV 297)
Allegro non molto – A Quite Spell of Ice
Largo – The Cycles of Nature
Allegro – Our Planet, Our Galaxy

A questi si aggiunge la naturale continuazione delle quattro stagioni, ovvero il concerto subito successivo all’interno dell’opera 8 di Vivaldi, Il cimento dell’armonia e dell’inventione. Stiamo parlando de La tempesta di mare, concerto Nº 5 in Mi bemolle maggiore, RV 253, e diviso anch’esso in tre movimenti: Presto, Largo, Presto.

Lo spettacolo

Lo show è un mix magistrale di musica ed immagini: dai delicati petali dei soffioni che volano sui tocchi lievi di violino, alla forza esplosiva della natura sul Presto dell’estate, dal fiore che sboccia sulle note della primavera ai cavalli al galoppo con l’ultimo movimento dell’autunno.
In mezzo, il trionfo delle stagioni, del loro scorrere e delle rispettive peculiarità, tra il risveglio della natura in primavera, il caldo e gli eventi estremi estivi, i funghi, la pioggia e il vino dell’autunno, il ghiaccio che regna sull’inverno.

Attraverso lo scandire delle quattro stagioni, e quindi del ciclo della vita della Natura, troviamo quindi un’ode al pianeta, ma soprattutto un occhio attento alla sua fragilità, ai delicati ecostistemi che sono sempre più in pericolo, per ricordarci che dobbiamo impegnarci per preservare il precario equilibrio che ci permette di abitare questo pianeta.

Se questo nuovo modo di unire ascolto della musica e visione di uno show fatto di proiezioni avveneristiche e suggestive può essere un modo di avvicinare i giovani alla musica classica ce lo potrà dire solo il tempo.
Di certo lo spettacolo andato in scena ieri sera in Arena di Verona ha sorpreso il pubblico (molti gli “oooohhh” di stupore che si levavano dalla platea di fronte alle immagini più spettacolari) e la standing ovation riservata alla fine a Giovanni Andrea Zanon, strepitoso talento del violino, e ai maestri d’orchestra, hanno dimostrato che ci può essere un nuovo modo di unire classico e moderno, tradizione e innovazione, musica e immagini, tutto riunito sotto la grande bandiera della bellezza e dell’emozione.

Le foto di Viva Vivaldi, di Ennevi Foto e Balich Wonder Studio

1 COMMENTO

  1. Ho visto lo spettacolo e l’ho trovato di rara bruttezza.
    Nel mondo della musica classica gli applausi si fanno quando il concerto (nel caso specifico la stagione) finisce. Titolare ogni tempo ha portato il pubblico ad interrompere l’esecuzione della stagione con applausi fuori posto.
    La parte visiva ha tolto alla musica il ruolo di protagonista e l’uso delle luci richiamava più un luna park che un teatro.
    Le luci puntate sul pubblico e tanti altri effetti erano per lo più disturbanti.
    Il solista è stato molto bravo….è stato sbattuto a destra e a sinistra, in alto e in basso e ho ammirato la concentrazione che è riuscito a mantenere nonostante il disturbo delle immagini e delle luci.
    Relativamente alla realizzazione delle quattro stagioni Balich si è dimostrato di una scontatezza quasi disarmante.
    Per terminare critico l’uso della lingua inglese. Vivaldi è un compositore italiano e in tutto il mondo le quattro stagioni sono le quattro stagioni.

    Disarmante l’entusiasmo del pubblico ….egli ultimi decenni è stato lentamente abituato ad accettare la qualunque.
    Spettacolo inaccettabile.
    I giovani vanno educati all’ascolto della musica classica; Balich ha fatto il contrario: ha reso la musica classica un evento da stadio di più facile fruizione per i giovani.

    Bravi il solista e l’orchestra.

    Dostoevskij scrisse che la bellezza avrebbe salvato il mondo….dopo l’evento di Balich temo che la salvezza del mondo sia ancora lontana.

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