La Soprintendenza vieta il concerto de Lo Stato Sociale a Bologna «Ma chi sono?»

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Lo Stato Sociale
Foto di Giuseppe Palmisano

«Chi sono questi dello Stato Sociale? Io non li ho mai sentiti. Non sono mica Gianni Morandi, o Lucio Dalla, o Vasco Rossi, o Nek. Arrivo fino a Nek, che è di Sassuolo… Abbiamo ritenuto che questo concerto non avesse i requisiti. Ma chi sono?». Con queste parole (che si commentano da sole) il Soprintendente dei Beni Culturali di Bologna Andrea Capelli ha argomentato la decisione di vietare il concerto della band bolognese previsto per il 12 giugno in Piazza Maggiore a Bologna.

Oltre alla cancellazione del concerto de Lo Stato Sociale, la Soprintendenza aveva negato anche i permessi per l’installazione di container del Village in via del Guasto, altro evento di punta dell’estate bolognese.

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Bologna: «Riteniamo inaccettabili [le decisioni della Soprintendenza], sia per quanto riguarda le installazioni previste che per quanto riguarda la possibilità di fare in piazza Maggiore un concerto gratuito de lo Stato Sociale» ha infatti detto Virginio Merola, presentando una nota scritta di controdeduzioni (alla quale la Soprintendenza ha 10 giorni di tempo per rispondere) e minacciando di ricorrere anche per vie legali.

Di contro il Soprintendente ha voluto specificare che «È la legge che dice che abbiamo voce in capitolo sulle piazze storiche. Lui [il sindaco] piuttosto non può fare conferenze stampa per dire gli affari nostri. Fa male a rivolgersi all’opinione pubblica per farsi dar ragione, con nomi e cognomi, poi. Cosa vuole? Lapidare il Soprintendente? Ma il concerto si farà, stia un po’ tranquillo Merola..».

Conoscendo l’ironia della band potremmo aspettarci che possano chiedere proprio a Gianni Morandi di duettare con loro e di avere così accesso alla piazza…

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